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5 giugno 1967 – Merck italiana

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5 giugno 1967 – Merck italiana

All’inizio di questo tour in Italia del 1967, Eddie Merks non aveva ancora 22 anni, ma aveva già un buon disco. Vince la seconda Milano-Sanremo, Flech Walloon, e non riesce ad alzare le mani contro Liegi-Pastogne-Liegi. Questo si può dire se il bambino commesso del negozio di alimentari di famiglia a Woluwe Saint-Pierre conferma tutti i successi che gli sono stati promessi.

Il pilota della Peugeot, dove non è del tutto contento, Merckx inizia il suo primo grande giro. Mentre il Belgio può solo immaginarlo come un velocista classico a causa delle sue dimensioni (1,81 m, 75 kg), si è già assicurato un’offerta di lavoro dalla squadra italiana FEMA e vuole dimostrare il suo coraggio per più di tre settimane.

Nel tempo libero con il campione del mondo tedesco Rudi Altig quando sgattaiolava tra le auto ai piedi della tappa di Verona, Merckx aveva già adempiuto al suo contratto vincendo due livelli. Tre giorni fa, dopo l’inizio della scissione, ha sconfitto Willie Blankert e Aldik, esperti di Lido Tekli Essence, nello Sprint di Peloton.

Pochi giorni fa, aveva freddo e ha sconfitto i suoi nemici

Pochi giorni prima, in vetta al Blackhaus, aveva scalato senza precedenti in Abruzzo, dove aveva avuto freddo e sconfitto in sella per sette ore i suoi nemici, ed era stato liberato dall’abbandono del suo condottiero Ruggero Pingia. In coda ha subito una grandinata, ha indossato un “grande maglione di lana” e non ha escluso la vittoria finale: “Sono fortunato a non aver ritirato la maglia rosa oggi…”

In questo tour di addio a Zero (3°) Jack Ankett non ha pensato male: “Un giorno vincerà il tour, credo fermamente. “Flu, Merks concluderà questo tour in Italia (vinto da Kimondi, il cui futuro dimostrerà di aver “rubato” Ankudy) al nono posto.

Merck firmerà “The Italian” per la FEMA nel 1968. Nella maglia del campione del mondo, Trey Sim de lavereto da solo vincerà il Giro firmando un capolavoro sulla neve in solitaria: “La mia più grande conquista”.

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