29 aprile 2022, 13:33Aggiornato il 29 aprile 2022 alle 14:00
⁇ Non ricattare! Questa la risposta dei datori di lavoro italiani alla proposta del ministro del Lavoro. Andrea vuole sottomettersi all’aiuto che le aziende di Orlando devono affrontare Le conseguenze economiche della guerra in Ucraina Per un aumento di stipendio.
In vista del prossimo incontro di Mario Tracy in una tavola rotonda con i partner della comunità, il ministro del Lavoro ha lanciato un appello per un accordo per aumentare il salario minimo. ” Senza un aumento di stipendio, ci sarà una crisi socialeLui crede. La mancanza di aumento del potere d’acquisto può portare a un drastico calo dell’uso domestico. ⁇
Vento contrario
La proposta del ministro ha suscitato clamore da parte delle aziende che la valutano». Inaccettabile In questo momento cruciale per l’economia. ” È segnato Esplosione del prezzo delle materie prime , Speculazione sui prezzi dell’energia Le sanzioni contro la Russia sono sacrifici indiretti e Rende le nostre cose così difficiliLo ha detto Francesco Pussella, presidente di Confindustria Lombardia, la più potente organizzazione datoriale italiana. Ignora completamente la realtà del mondo manifatturiero dove il 30% delle aziende rischia di scomparire. La soluzione per aumentare i salari è un taglio strutturale delle tasse. ⁇
Confindustria sottolinea il carico fiscale italiano del 46,1% contro la media del 34,6% dei paesi OCSE. Ciò sarebbe dannoso per la produttività delle transulfine, che è cresciuta solo dello 0,3% all’anno tra il 1996 e il 2019, rispetto allo 0,7% in Germania e allo 0,8% in Francia e Spagna.
Instabilità internazionale
Secondo l’agenzia di rating italiana Servet, lo shock della guerra in Ucraina per il prezzo delle materie prime e delle risorse energetiche e di approvvigionamento La crescita industriale si dimezzerà . Si prevede che perderanno 68.68 miliardi di entrate nel 2022 e 1.101 miliardi nel 2023. Le peggiori previsioni sono che se il conflitto dovesse continuare, il conto sarà di 218 miliardi di dollari nei prossimi due anni.
Si prevede che la crescita dei ricavi delle imprese sarà del 3,2% nel 2022 e del 2,2% nel 2023, la metà prevista prima dell’inizio dell’ostilità tra Russia e Ucraina. Se devono essere completati in estate, questa situazione sembra promettente e valida. Nella peggiore delle ipotesi, il prossimo anno dieci dei 17 settori dell’economia italiana non sarebbero tornati al livello pre-Kovit. Cerved ricorda tuttavia squilibri molto forti con il settore delle costruzioni o dell’elettronica, rispettivamente del 20% e del 9,3% in più rispetto al 2019, e i settori dei servizi non finanziari e della moda sono in crescita di oltre il 5%.
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