NEW YORK (awp/afp) – Microsoft ha ufficialmente detto addio mercoledì a Internet Explorer, uno dei primi strumenti di riferimento per la navigazione web a metà degli anni ’90, prima di essere superato e poi superato dalla concorrenza, in primis Google.
Explorer sarà ancora utilizzato, ma il gigante di Redmond (stato di Washington) non apporterà aggiornamenti o modifiche al browser, lanciato quasi 27 anni fa, nell’agosto 1995.
Microsoft aveva annunciato la fine di Explorer, che conoscerà undici rilasci consecutivi, a partire dall’inizio del 2021, per poi dare la data del 15 giugno a maggio 2021.
Il gruppo ora intende concentrare i suoi sforzi sul browser Edge, lanciato nel 2015, che consente una “navigazione più veloce, più sicura e più moderna di Explorer”, come Microsoft ha giustificato lo scorso anno.
L’azienda si è inoltre assicurata che Edge possa visitare siti e app progettati per funzionare con Explorer.
Secondo il sito web specializzato Kinsta, Explorer rappresentava solo il 2% del mercato dei browser Internet, rispetto al 77% dei browser Google Chrome, all’8% di Safari (Apple) e al 5% di Edge.
Dopo il suo lancio, Explorer ha rapidamente sostituito il primo grande browser nella storia di Internet, Netscape, al punto da superare il 90% del settore all’inizio degli anni 2000.
I messaggi di utenti nostalgici si sono diffusi sui social network per rendere omaggio alla lettera blu “e” che da tempo adorna gli schermi di centinaia di milioni di computer.
“Sono nell’era di Internet Explorer. Era la mia infanzia. Riposa in pace”, ha twittato Brian Keeler, un presentatore televisivo con sede nel Michigan.
“Grazie per essere il miglior browser per scaricare Chrome e Firefox da 14 anni”, ha anche scherzato su Twitter Eddie Solistyo, un uomo d’affari indonesiano.
Nel 1997, il governo del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha citato in giudizio Microsoft per abuso di posizione dominante, in particolare in relazione al programma Explorer.
La procedura si è conclusa nel 2001 in virtù di un accordo amichevole, in cui si afferma che Microsoft si impegna a non obbligare i produttori di PC a rifiutarsi di certificare software diversi dal proprio.
La società ha inoltre accettato di rendere disponibili i dati sul proprio software agli editori di software, ma non ha assunto alcun impegno per quanto riguarda Explorer.
afp/ol
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