La Cina considera Taiwan, con una popolazione di circa 23 milioni di abitanti, come una delle sue province, che non è ancora riuscita a riunificarsi con il resto del suo territorio dalla fine della guerra civile cinese (1949). Pechino si oppone a qualsiasi iniziativa che dia alle autorità taiwanesi legittimità internazionale e si oppone a qualsiasi contatto ufficiale tra Taiwan e altri paesi.
Funzionari e parlamentari statunitensi visitano regolarmente l’isola. Ma la Cina considera la visita della signora Pelosi, una delle figure più alte dello Stato americano, una grande provocazione. La scorsa settimana, durante un’intervista telefonica con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente cinese Xi Jinping ha effettivamente invitato gli americani a non “giocare con il fuoco”.
Dal 1979 Washington ha riconosciuto un solo governo cinese, quello di Pechino, pur continuando a fornire supporto alle autorità taiwanesi, con vendite multiple di armi in particolare.
Secondo il quotidiano taiwanese Liberty Times, che cita fonti anonime, il leader statunitense incontrerà mercoledì il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, un animale domestico che molesta Pechino perché appartiene al Partito dell’Indipendenza.
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