Secondo un inventario dettagliato dei materiali sequestrati nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago (Florida), pubblicato venerdì 2 settembre, il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha richiesto più di 11.000 documenti governativi. Non solo erano in scatole in un ripostiglio, come si diceva in precedenza, ma sono stati trovati anche nell’ufficio personale di Trump. Inoltre, sono state trovate decine di file vuoti, inclusi 48 file contrassegnati come “riservati”, che potrebbero indicare che i documenti potrebbero essere persi o danneggiati.
Gli agenti dell’FBI hanno recuperato 71 cartelle vuote dall’ufficio di Trump e 19 cartelle vuote dal ripostiglio. Oltre alle 48 cartelle vuote contrassegnate come “riservate”, c’erano anche 40 cartelle vuote contrassegnate come “informazioni sensibili”. Non è chiaro perché questi volumi non contengano carta. Sette documenti contrassegnati come “top secret” sono stati trovati nell’ufficio personale dell’ex presidente. Secondo i protocolli, questi documenti devono essere conservati in strutture governative. In una cassa, oltre a trenta ritagli di giornale del 2008-2019, sono stati trovati tre vestiti, un libro, undici documenti o fotografie classificati, 21 segreti e 255 documenti governativi non classificati.
Secondo il Guardian, questa “sbalorditiva scoperta” potrebbe indicare che alcuni dei documenti più segreti del governo degli Stati Uniti devono ancora essere recuperati, anche dopo una perquisizione dell’FBI.
Il New York Times scrive che le preoccupazioni sulla “violazione delle regole volte a proteggere la sicurezza nazionale” sembrano quindi giustificate. Inoltre, questa divulgazione fornisce ulteriori prove del fatto che l’affermazione di Trump di avere solo documenti “declassificati” a casa sua è un’affermazione “falsa”.
“Appassionato di social media. Amichevole fanatico dei viaggi. Esperto del web. Risolutore di problemi. Studioso di pancetta malvagia.”