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Il Belgio vuole colpire più forte dell’Europa

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Il Belgio vuole colpire più forte dell’Europa

Voleva andare oltre le misure adottate dai suoi colleghi europei venerdì 30 settembre, e anche manifestare la sua insoddisfazione per la riluttanza della Commissione. Il ministro dell’Energia del Belgio, Tinne Van der Straeten, ecologista fiamminga, ha presentato al governo di Alexandre de Croo una proposta per tassare i superprofitti prodotti da gas, elettricità, petrolio ed energie alternative. L’obiettivo del testo svelato lunedì 3 ottobre: ​​recuperare 4,7 miliardi di euro, per gli anni 2022 e 2023, per aiutare famiglie e imprese.

In un momento in cui nel Paese crescono le tensioni sociali e aumentano le richieste di aiuto da parte di cittadini e imprese, il governo del signor de Croo, prigioniero dei vincoli di bilancio, ha adottato alcune misure ritenute inadeguate di fronte all’esplosione di gas ed elettricità tariffe. Incapace di creare un vero scudo tariffario, ha annunciato una riduzione del 6% dell’imposta sul valore aggiunto, ha creato una tariffa sociale a beneficio di un milione di famiglie e ha promesso un assegno energetico – in parte tassabile per i più ricchi – per novembre e dicembre.

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Per il resto, i funzionari federali e regionali belgi hanno riportato la palla al balzo in Europa, chiedendo – insieme ad altri 14 Stati membri – che la commissione proponga rapidamente limiti ai prezzi all’ingrosso del gas e che i paesi accettino di tassare le grandi compagnie energetiche. Mio Van der Straiten ha lasciato insoddisfatto la riunione ministeriale del Gruppo dei 27, svoltasi venerdì a Bruxelles.

Costo delle procedure: circa 440 milioni di euro

Gli Stati membri hanno concordato un permesso per ottenere profitti eccezionali dai settori nucleare, rinnovabile e della lignite una volta che il prezzo del megawattora supererà i 180 euro. Il ministro belga intende introdurre una tassa da 130 euro, e non solo da 1lui è Da dicembre al 30 giugno 2023, come previsto nell’accordo raggiunto venerdì, ma per tutto il 2022 e il 2023.

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Inoltre, come si può permettere al Belgio di beneficiare del “contributo di solidarietà” ai superprofitti del settore delle energie fossili (gas, petrolio e carbone), fissato dall’Unione Europea al 33%, quando quasi tutti gli operatori del mercato estero? Il leader ambientale propone di addebitare 1,5 centesimi per litro importato nel Regno. Basta, secondo le stime, stanziare circa 600 milioni di euro, come tutte le entrate generate, per ridurre le bollette della popolazione.

Le misure finora adottate dal governo federale sono stimate in 440 milioni di euro. Gli importi svincolati ne consentiranno il finanziamento e l’estensione nel tempo. Non è ancora deciso se i sette partiti della coalizione federale acconsentiranno e vediamo come reagiranno le grandi aziende coinvolte. Compreso Inge Elektrabel, che attualmente sta negoziando, contro la sua volontà, l’estensione di due reattori nucleari oltre la data del 2025, che, in linea di principio, annunciava la fine del nucleare in Belgio.

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