Mercoledì Mediapart ha rivelato interessanti scoperte sul Paris Saint-Germain. Il club parigino aveva incaricato un’agenzia di comunicazione, tra il 2018 e il 2020, di creare account fake su Twitter per realizzare campagne ostili contro i gol del club della capitale. Kylian Mbappe potrebbe anche essere stato preso di mira da questo “esercito digitale”. L’attaccante francese si sentirà ancora più tradito dal club, tanto da placarlo nella sua voglia di lasciare il club a gennaio. Questo episodio potrebbe essere l’occasione perfetta per liberarsi dai suoi nodi.
RMC Sport ha contattato un avvocato specializzato in diritto sportivo per vedere se ciò potesse costituire una violazione del contratto. L’avvocato Tatiana Vasin spiega: “Ciascuna delle parti vincolate da un contratto di lavoro è soggetta a un obbligo di lealtà, che equivale all’obbligo di buona fede che si trova in tutti i contratti”. “Questo obbligo richiede che il dipendente, come il datore di lavoro, adempia ai propri obblighi reciproci in modo equo e ovviamente senza pregiudizio per l’altro”.
Se i fatti rivelati da Mediapart saranno provati, Mbappé potrà utilizzarli in anticipo per rescindere il contratto che ha con il club che aveva firmato (ri)firmato la scorsa estate. “Il contratto di lavoro a tempo determinato può essere risolto solo in casi specifici quali gravi violazioni. Ad esempio, è stato utilizzato in casi di violenza fisica o verbale o abuso della libertà di espressione. Se ciò è provato e attribuito al datore di lavoro, e quindi il club, a mio avviso, sarà abbastanza grave da giustificare un inadempimento contrattuale”, precisa lo specialista di diritto sportivo. Il PSG sarà inoltre obbligato a pagare per intero il giocatore fino alla scadenza del presente contratto.
Ma come per ogni azione legale, nulla sarà così semplice in quanto il club potrà ancora impugnare la decisione presa dalle autorità in questo caso.