Ora 90enne, Maurice ha finito di scrivere le sue memorie, che ha iniziato nel 2001: una straordinaria raccolta di 200 pagine di ricordi e aneddoti. Topografia della polenta In ricordo del padre che preparava la polenta con un bastoncino di bosso “Terrell”. Dalla nascita nel 1932 ad oggi, ripercorre il suo “viaggio da figlio di un immigrato italiano”.
“Questa collezione è progettata per lasciare un’impronta precisa a mia figlia Christine, ai miei nipoti e ai miei parenti”, afferma. Volevo scrivere di quello che ho vissuto nella mia vita, nel bene e nel male, senza incolpare nessuno. Mentre scrivo, ho un pensiero speciale per i miei genitori, soprattutto grazie all’educazione che mi hanno dato e ai valori che mi hanno instillato. Una copia di questa storia sarà fornita anche alla Amber Media Library.
Un’infanzia segnata dalla guerra
“I miei genitori bergamaschi si stabilirono a Château-Gaillard nel 1931, un villaggio senza acqua corrente né elettricità”, racconta Maurice. Mio padre ha trovato lavoro presso Cardinowis, un’azienda di muratura locale. Per gli immigrati italiani, spesso chiamati “maccheroni”, l’accoglienza in Francia non era sempre facile all’epoca. Abbiamo subito molte umiliazioni soprattutto durante l’occupazione quando tutto non c’era. La famiglia ha vissuto la povertà. Lo straniero è inquietante, e non è insolito. »
I ricordi d’infanzia tornano spesso. “Quel giorno, la famiglia Perodet battezzò due gemelli, e mentre il corteo passava davanti a casa nostra, un certo numero di draghe scesero in casa attraverso la finestra. Pensavamo di essere sballati! Questa è la prima volta che mangiamo queste prelibatezze…”
Uscita da “The Italian Mason”
Il piccolo Maurice frequenta la scuola Saint-Joseph e trascorre le vacanze estive occupandosi delle mucche in diverse fattorie. “Ho dei bei ricordi di questa attività perché ho mangiato tutto il mio pasto”, dice. La sua giovinezza è stata segnata dalla guerra in Algeria. “Sono tornato in profondità e il recupero è stato difficile”, riassume.
Guadagnare è la preoccupazione più grande. “Mio padre voleva che imparassi a murare, ma non era mia intenzione. Volevo “alzarmi” e uscire dall’immagine del “muratore italiano”. »
Nel 1949, ha seguito un corso di formazione accelerato in idraulica e ha completato con successo la sua PAC il 21 aprile 1950. Era interessato alla professione, ha lavorato per diverse aziende, poi ha fondato la propria nel 1960 e Adeline “Pépée” (si sono sposati nel 1957) avrà un ruolo fondamentale in questo mestiere. “Ho allenato quattro allenatori e poi sono andati da soli”, dice con orgoglio. A quel tempo, abbiamo lavorato sodo per 10,30 ore al giorno, 63 ore alla settimana. » Nel 1990 gli è stato conferito il titolo di Maestro Artigiano Idraulico Ingegnere di Riscaldamento Sanitario Zinco: « Grande onore! »
oggi, Maurice vive un felice pensionamento Approfittando dei nipoti con “Pépée”. Maurice è un “combattente”. Si fece strada e non rimpianse nulla. Nota che all’età di 90 anni balla “Madison” due volte al giorno nel suo studio.