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Terremoto Marocco: la corsa contro il tempo si accelera e la rabbia si fa sentire

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Terremoto Marocco: la corsa contro il tempo si accelera e la rabbia si fa sentire

È aumentato nelle ultime ore il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Marocco, il più mortale da oltre 60 anni. Attualmente si contano circa 2.500 vittime e oltre 2.400 feriti. Ma tre giorni dopo il terremoto, che ha avuto epicentro nella provincia di Al Haouz, ha colpito villaggi remoti e difficili da raggiungere, gli aiuti non arrivano ancora. Tuttavia, il tempo stringe per cercare di trovare persone vive sotto le macerie.

Immagini di devastazione che ora lasciano il posto alla rabbia. I residenti puntano il dito accusatore contro la gestione della tragedia da parte delle autorità. In alcuni villaggi molte persone testimoniano la loro grande solitudine di fronte a questa tragedia. Quentin Warlop, il nostro inviato speciale nel villaggio di Emi Natala, spiega di non aver ancora visto alcun esercito, protezione civile o aiuti internazionali in questi villaggi. Il silenzio delle autorità marocchine, a cominciare dal re, solleva sempre più interrogativi.

Domenica sera erano appena iniziati ad arrivare i primi soccorsi e i primi aiuti internazionali.

Nonostante le molteplici offerte di aiuto da parte di diverse autorità straniere, il Marocco ha finora accettato l’aiuto solo di quattro paesi: Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Arabi Uniti.

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