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Francia: il primo ministro Elisabeth Bourne sfugge alla censura dell’Assemblea

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Francia: il primo ministro Elisabeth Bourne sfugge alla censura dell’Assemblea

La mozione di censura di Nobis ha ricevuto 193 dei 289 voti necessari per far cadere il governo, un risultato non sorprendente in assenza del sostegno del Partito della Sinistra. Questa bocciatura costituisce l’approvazione in nuova lettura del disegno di legge di programmazione finanziaria 2023-2027, deferito al Senato.

Questa mozione di censura, la diciottesima rivolta a Elisabeth Bourne dal suo arrivo a Matignon, risponde all’attivazione dell’articolo I 49.3 affinché questa stagione adotti il ​​percorso di bilancio senza votazione fino alla fine del quinquennio.

Il portavoce di Nobis, il socialista Philippe Brun, ha subito attaccato il primo ministro. Ha detto a Elizabeth Bourne con un sorriso: “Il tuo licenziamento, la tua partenza, tutti i francesi me lo chiedono ogni fine settimana”.

Il deputato Orr ha accusato il governo di “preferire con la massima sottomissione possibile una minoranza di francesi molto ricchi”, nonostante la “massiccia crisi inflazionistica”.

Ha nuovamente accusato Emmanuel Macron di “cercare di far sparire il Parlamento ricevendo ripetutamente 49,3”.

Elizabeth Bourne ha preferito riservare le sue dure critiche ai “due estremi della bicicletta”, la LFI e la RN. Ha detto a questi due gruppi: “La demagogia è l’unica cosa che avete a disposizione!”

Questo incidente fa presagire difficili battaglie parlamentari nelle prossime settimane. Il governo francese dovrà utilizzare l’arma costituzionale del 49,3 ancora una decina di volte durante l’autunno per approvare il bilancio statale e quello della previdenza sociale, poiché dispone solo della maggioranza relativa nell’Assemblea nazionale.

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