Campi di stoccaggio dell’idrogeno dell’elettrolizzatore Kucha in Cina/Foto: Sinopec.
Non tutto è roseo per il più grande elettrolizzatore verde del mondo. Infatti, l’enorme impianto di produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio a Kucha in Cina dovrà affrontare problemi causati dalle variazioni nell’energia della centrale solare ad esso associata.
E tutto stava andando bene: il nuovo elettrolizzatore a idrogeno verde, che Sinopec ha inaugurato lo scorso luglio, dovrebbe dimostrare ancora una volta la capacità della Cina di sviluppare e gestire mega progetti nel campo delle energie rinnovabili. Infatti, l’infrastruttura di Kuča contiene 260 MW di elettrolizzatori, alimentati principalmente da un impianto fotovoltaico e da un parco eolico. Durante l’inaugurazione, Sinopec ha annunciato una capacità di produzione iniziale di 10.000 tonnellate di idrogeno all’anno, poi di 20.000 tonnellate all’anno, oltre ad una capacità di stoccaggio di 210.000 metri cubi di idrogeno.
Tuttavia, a soli pochi mesi dal lancio, sembra che tutto non stia andando come previsto. ha spiegato Xiaoting Wang, analista di BNEF (Bloomberg New Energy Finance). colloquio Il sito americano Hydrogen Insight afferma che gli elettrolizzatori provenienti da 3 diversi produttori, vale a dire Cockerill Jingli (120 MW), Longi (80 MW) e Peric (60 MW), conterranno difetti di progettazione.
Avrebbe dovuto essere in grado di funzionare in un intervallo compreso tra il 30 e il 100% della potenza nominale, ma alla fine non è stato in grado di adattarsi ai cambiamenti di potenza dell’impianto fotovoltaico da 361 MW e del parco eolico associati all’installazione. Tuttavia, secondo l’analista, il range di utilizzo può variare tra il 50 e il 100%, portando ad una diminuzione dell’efficienza dell’intero impianto e, di conseguenza, ad un vero e proprio deficit finanziario.
Impianti di elettrolisi a Kucha e la sua centrale solare / Foto: Sinopec.
Modifiche al sistema operativo
La mancanza di flessibilità degli elettrolizzatori potrebbe derivare da un difetto di progettazione interno, quindi il retrofit non sembra possibile. Di fronte a questa osservazione, Sinopec starebbe aggiustando il funzionamento dell’impianto per evitare che gli elettrolizzatori funzionino a meno del 50% della loro capacità nominale.
Per fare ciò, l’azienda sta modificando gli algoritmi di gestione dell’elettrolizzatore per passare dalla gestione dell’elettrolizzatore interno alla gestione dell’elettrolizzatore interno, il che equivale a giocare sul numero di elettrolizzatori funzionanti, piuttosto che sulla loro capacità di utilizzo. Tuttavia, l’analista sottolinea che tale gestione può portare a un’usura prematura degli elettrolizzatori, riducendone così la durata. Al momento Sinopec non ha comunicato direttamente in merito.
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