Uno studio basato sui conti di 313 negozi indipendenti in Vallonia e Bruxelles ha rivelato che 112 di loro, ovvero il 35,8%, hanno chiuso l’esercizio 2022 in rosso con una perdita media di 131.000 euro (104.000 euro nel 2021), ma potrebbe superare € 870.000. L'euro è nel peggiore dei casi, ha riferito sabato L'Echo sulla base dei dati dell'associazione professionale francofona del Self-Service autonomo nel settore alimentare (Aplsia).
Il numero dei negozi in perdita è quasi raddoppiato rispetto ai due anni precedenti. Il problema è particolarmente acuto a Intermarché (56,3% dei negozi in rosso), Mestdagh-Intermarché (52%) e Proxy Delhaize (46,4%). Solo AD Delhaize (16,1% dei negozi in perdita) e Carrefour Express (17,9%) sono riusciti a salvare i mobili. Ancora peggio: nel 2022, 49 delle 313 società studiate, ovvero il 15,7%, hanno registrato un patrimonio netto negativo, un segnale di allarme di fallimento.
Nulla suggerisce, secondo Aplsia, che l’anno modello 2023 vedrà una ripresa spettacolare. Un’analisi di 50 negozi con un anno fiscale sovrapposto che copre parte del 2023 suggerisce che l’utile operativo medio rimarrà stabile o migliorerà solo leggermente.
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