“Non è un referendum sui vostri pensieri su Donald Trump (…), e non è un referendum su chi pensate di votare nel 2024”, ha detto l’avvocato del candidato repubblicano alle presidenziali, dopo tre ore di discussione. Il candidato Todd Blanche alla Circuit Court di New York.
Di fronte ai dodici giurati, ha chiesto che “le prove siano rispettate, e se ci si attiene è un’assoluzione, eseguita rapidamente e ben fatta”.
Al termine di questo storico processo penale, il primo contro un ex presidente degli Stati Uniti, una giuria dovrà decidere se Donald Trump è colpevole o meno di aver commesso 34 falsificazioni di documenti contabili per nascondere un pagamento di 130.000 dollari all’attrice porno Stormy Daniels, in per evitare uno scandalo sessuale alla fine della sua campagna presidenziale del 2016.
Ma Todd Blanche ha sottolineato che “non c’è stato alcun intento di frode e nessuna cospirazione per influenzare le elezioni del 2016”. Ha elencato “Dieci motivi per un ragionevole dubbio”.
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La difesa, in particolare, ha avuto un’ultima occasione per minare la credibilità del primo imputato, Michael Cohen, ex confidente di Donald Trump, divenuto suo acerrimo nemico.
“È il più grande bugiardo di tutti i tempi, l’incarnazione del ragionevole dubbio”, ha affermato Todd Blanche.
La difesa deve solo convincere un giurato a non condannare Donald Trump, perché qualsiasi verdetto di colpevolezza o di assoluzione richiede un verdetto unanime della giuria.
I pubblici ministeri, che non hanno ancora preso posizione, insisteranno sul fatto che, pagando segretamente Stormy Daniels, che equiparano a spese nascoste per la campagna elettorale, Donald Trump ha “corrotto” le elezioni del 2016.
Il giudice Juan Merchan affiderà poi il destino del caso ai giurati, possibilmente già mercoledì.
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