L’intensità della mobilitazione contro la A69 non è durata tutta la notte e, dopo un sabato frenetico, domenica 9 giugno si è conclusa senza ulteriori azioni la terza grande manifestazione contro la futura autostrada tra Tolosa e Castres (Tarn). “Fare il massimo due giorni di seguito è complicato.”Un partecipante ha sussurrato, domenica pomeriggio, all’ingresso del campo base installato a Bouilleurence, cittadina del Tarn situata lungo il percorso della controversa autostrada. Il processo di smantellamento del campo è iniziato alle sei di sera e sarebbe dovuto essere completato lunedì mattina.
Durante il precedente raduno, in ottobre, nella vicina città di Sykes, gli scontri di sabato tra manifestanti e polizia sono continuati fino a domenica inoltrata: nella notte è stata allestita una Piccola Zona da Difendere (ZAD), teatro di nuovi scontri fino a quando è stato evacuato.
Domenica non è successo niente del genere a Bouilleurence, dove a mezzogiorno erano rimaste solo poche centinaia di persone nel campo, che la pioggia aveva trasformato in un vasto campo di fango. Le condizioni meteorologiche e la continua presenza di un importante sistema di forze dell’ordine – 1.600 agenti di polizia e gendarmi, come era accaduto il giorno prima – avevano sopraffatto una manifestazione ciclistica programmata a sostegno di una ventina di residenti del piccolo vicino distretto di ZAD.
Il terzo fine settimana di mobilitazione ha portato alla consueta battaglia di numeri – 6.000 oppositori si sono riuniti, secondo gli organizzatori, e da 2.500 a 3.000, di cui 1.600, sono andati a manifestare, secondo la prefettura – ma tutti hanno convenuto di sottolineare che è stata meno seguita della le due proteste precedenti, nell’aprile 2023 (da 4.500 a 8.200 manifestanti), poi in ottobre (da 5.000 a 10.000 manifestanti).
Il divieto “giustificato” del governatore
Coordinato dal ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, e dal prefetto del Tarn, Michel Villebois, l’assemblea è stata vietata ancor prima della presentazione della domanda di licenza e poi si è diffusa un’intensa comunicazione sui rischi di violenza e sui diffusi controlli e confische delle armi. effetto deterrente. “Il governo basato sulla paura ha sempre funzionato”.“, sottolinea Thomas Braille, fondatore del National Tree Watch Group (GNSA) e figura coinvolta nella battaglia.
Arthur Greymont, portavoce di Rivolte della Terra, ha espresso il suo sentimento domenica sera “Molto contrastante, soddisfatto e insoddisfatto.” : “Siamo soddisfatti delle tavole rotonde che si sono svolte, soddisfatti della nostra capacità di allestire il campo e della possibilità di realizzare l’evento, mentre poche ore fa pensavamo che sarebbe stato impossibile spostare i tendoni, era il rumore, il attrezzature, ecc. Ma ci siamo sentiti imbavagliati dopo aver tentato di impedire la manifestazione, e abbiamo l’impressione: “Ci è stato impedito di esprimerci, e questo è preoccupante in un paese che dovrebbe essere democratico. Inoltre, siamo insoddisfatti di non esserlo in grado di raggiungere l’obiettivo durante la dimostrazione.”che è stato il momento clou del fine settimana, sabato.
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