Dall’avvento del videoarbitraggio, gli spettatori si sono abituati a vedere video al rallentatore che analizzano determinati movimenti da ogni angolazione, in particolare quelli di pallamano. Lunedì, al termine dell’incontro europeo tra Belgio e Slovacchia, le immagini di una potenziale mano di Luis Obinda, che aveva appena servito un assist per Romelu Lukaku dopo essere inciampato sul lato sinistro, erano accompagnate da un diagramma in basso a sinistra dello schermo . Una rivoluzione costata caro ai Red Devils, che si vedono negare il pareggio e perdono 1-0. Spiegazioni.
Durante la competizione è stato utilizzato un pallone Fussballliebe (“amore per il calcio” in francese), dotato di microchip. Secondo il suo fornitore, il produttore di attrezzature Adidas, cattura i dati ad una velocità di 500 volte al secondo e questi dati, che consentono di determinare in modo accurato e permanente la posizione della palla in tre dimensioni, dovrebbero aiutare a prendere decisioni sui fuori bersaglio . -Il gioco e le mani. Nel caso di un goal annullato, gli spettatori, come gli arbitri, potevano vedere un’immagine digitale creata da questa palla connessa, una tecnologia chiamata “palla connessa”.
Dati catturati fino a 500 volte al secondo
L’encefalogramma, piatto finché la palla è rimasta in aria verso Opinda, ha formato un picco nel momento in cui l’attaccante belga ha allungato la mano e sembrava toccare la pelle. Abbastanza per confermare il collegamento…che sembrava chiaro in uno dei primi replay e ancor di più in diverse trasmissioni successive.
Questo aiuto alla decisione, che fa cambiare idea all’arbitro rispetto al gol inizialmente assegnato, non porta a decisioni binarie, come nel caso del fuorigioco. Nelle immagini di beIN Sports, vediamo il turco Halil Umut Miller guardare la partita sei volte prima di prendere una decisione. Perché se Opinda utilizzava il contatto per indirizzare la palla ed eliminare il suo avversario, non tutte le mani potevano essere fischiate, e non era indiscutibilmente l’estrazione a interessare l’uomo in nero.
Nella sua ultima versione, la Regola 12 prevede che un fallo venga fischiato in tre casi: quando la palla viene toccata intenzionalmente, quando la superficie del corpo viene aumentata artificialmente e quando la persona che tocca la palla direttamente o con un passo segna . L’intento non ha importanza. Per quanto riguarda il lavoro di Luis Obinda, le prime due giustificazioni erano accettabili. La tecnologia ha registrato il contatto e l’arbitro si riserva la scelta della sua interpretazione. Lunedì non ha sorriso per il Belgio.