Sul set di questo film nel New Mexico, la star brandiva un’arma che avrebbe dovuto contenere solo proiettili a salve, ma sparava un proiettile molto reale. La sparatoria portò alla morte della direttrice della fotografia Halina Hutchins e al ferimento del regista Joel Souza.
Con così tanti punti deboli e colpi di scena, l’indagine non è mai stata in grado di determinare come i proiettili veri, severamente vietati sul set, siano finiti sul set di “Rust”.
Sparatoria mortale “da ruggine”: i pubblici ministeri affermano che Alec Baldwin “ha mentito palesemente”
Quasi tre anni dopo, quella domanda tormenta il processo di Baldwin e potrebbe portarlo all’archiviazione.
Giovedì sera i suoi avvocati hanno presentato ricorso in tal senso, accusando la polizia di “seppellire” le prove per spiegare la tragedia.
Perché all’inizio dell’anno, due anni e mezzo dopo gli eventi, il sindaco di Santa Fe ha ricevuto un lotto di proiettili da un ex agente di polizia, sostenendo che queste munizioni corrispondevano al proiettile mortale. Basta dimostrarne l’origine e chiarire le responsabilità di ciascuno nella tragedia.
Ma questi proiettili non sono mai stati consegnati alla difesa, che non ha potuto esaminarli.
“È ora di chiudere questo caso”, ha detto venerdì mattina Luke Nicas, uno degli avvocati di Baldwin.
L’obiezione fu presa sul serio dal giudice Mary Marlowe Sommer, che esaminò lei stessa i proiettili con un paio di guanti di gomma blu.
Il giudice ha congedato la giuria fino a lunedì mattina, quando sarà il momento di decidere se annullare il processo.
– “Senso vietato” –
Secondo l’accusa, questi proiettili non corrispondevano a quelli che hanno ucciso la signora Hutchins, una promettente direttrice della fotografia ucraina di 42 anni.
“Si tratta di prove false”, ha affermato il pubblico ministero Carrie Morrissey. “Non ha alcun valore probatorio.”
Ma il pubblico ministero si è mostrato molto a disagio nello spiegare perché questo lotto di proiettili non ha avuto un ruolo più importante nelle indagini.
“Non li ho visti fino a stamattina”, ha spiegato nervosamente al giudice.
Marisa Poppell, perito tecnico della polizia di Santa Fe, chiamata a testimoniare, ha spiegato che era stato redatto un rapporto su queste munizioni, senza trasmetterle alla procura.
Si è inoltre riscontrato che non vi era alcuna corrispondenza tra questi proiettili e gli altri dell’omicidio, sebbene esistesse una certa somiglianza visiva.
Il giudice dovrà ora ascoltare da solo i nuovi testimoni nel corso di un’udienza tecnica che deciderà le sorti del processo. Il fornitore di armi del film Seth Kenny e un detective verranno interrogati su questi proiettili.
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