Giovedì, un ricercatore ha affermato, durante una conferenza stampa dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in Africa, che gli anticorpi della prima infezione di Covid-19 non prevengono l’infezione con la malattia utilizzando nuovamente la variante di Omicron.
Per AFP
IlI ricercatori sudafricani hanno annunciato la scorsa settimana di aver scoperto un nuovo tipo di virus Covid-19, creando un panico globale.
Molte incognite aleggiano ancora su questo tipo di coronavirus a 32 mutazioni, in particolare sul suo potenziale di diffusione e resistenza ai vaccini. “Pensiamo che le infezioni precedenti non proteggano da Omicron”, ha affermato Anne von Guttberg, specialista in malattie infettive presso il National Institute of Infectious Diseases (NICD) in Sud Africa.
Lo scienziato ha affermato che la ricerca è iniziata ma secondo le prime osservazioni, le persone già infette potrebbero aver contratto la forma mutata del virus, spesso con sintomi meno gravi. Ma crede che i vaccini dovrebbero essere ancora efficaci contro le forme gravi della malattia.
Variabile presente in molti paesi
La variante, finora presente in almeno 22 Paesi secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è stata rilevata in quattro Paesi africani: Ghana, Nigeria, Botswana e Sudafrica.
Il numero di casi ufficiali di Covid-19 è aumentato del 54% nel continente negli ultimi sette giorni rispetto ai giorni precedenti, a causa dell’accelerazione dell’aumento dei contagi in Sudafrica, che dovrebbe superare i 10.000 casi nei prossimi 24 . ore, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità per l’Africa. Due settimane fa, il Sudafrica segnalava circa 300 casi al giorno. Il Paese ha registrato 8.561 nuovi casi mercoledì, rispetto ai 4.373 del giorno prima.
A questo punto, ha osservato l’esperto dell’OMS Ambrose Talisuna, “non sappiamo da dove venga l’alternativa”. Dopo aver annunciato la presentazione della nuova variante, che prende il nome da Omicron, il Sudafrica e i suoi vicini sono stati puniti con improvvisi divieti di viaggio in diversi paesi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ripetutamente chiesto la revoca di queste restrizioni “ingiuste” che non hanno alcuna giustificazione scientifica.
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