Diversi ambientalisti eletti a Lione hanno criticato pubblicamente il decreto pubblicato dal governo che vieta l'uso di determinati termini per gli alimenti vegetali.
Le Figaro Leon
“Bistecche vegetariane”, “salsicce vegetariane”, “pancetta senza carne”… Un decreto pubblicato martedì dal governo vieta l'uso di nomi associati a prodotti di origine animale per i prodotti senza carne. Questa misura, elogiata dal primo ministro Gabriel Attal su Twitter, si inserisce in un contesto di forte tensione tra l'esecutivo e il mondo agricolo, che fatica a raggiungere le fila degli ambientalisti lionesi.
“Qualunque sia la nostra opinione sui prodotti vegetali alternativi e sui loro nomi, perché puniamo solo le nostre aziende francesi in questo campo, alcune delle quali sono molto promettenti?” si è chiesto Bruno Bernard, presidente dell'EELV della città di Lione. E per aggiungere: “Che tu sia a favore o contro questi prodotti, il risultato sarà questo: gli alimenti prodotti in Francia saranno soggetti a normative aggiuntive e i prodotti importati no. Quindi vedrai sempre 'bistecche vegane', 'salsicce vegane' e 'salsicce vegane'. maiale' sui vostri scaffali.” Ma non sarà prodotto in Francia.
Una critica condivisa dalla deputata del 3° distretto del Rodano, Marie-Charlotte Garin: “Siamo piccole crocchette quando immaginiamo per un attimo che un giorno qualcuno compri una bistecca vegetariana e dica a se stesso “Oh, sono deluso, pensavo che lì dentro ci fosse un animale morto??”. Ha aggiunto: “La separazione da questo governo… è diventata una cosa molto brutta. Ogni volta che c'è un problema, incolpa gli altri. Questa volta per i vegetariani ha aggiunto Benjamin Badouar, copresidente del Gruppo Ambientale della Grande Lione.
Il testo pubblicato dal governo rappresenta una richiesta di lunga data da parte delle parti interessate del settore animale, che credono che i termini, ad es “Maiale vegetariano” O “Pancetta vegana” Può creare confusione tra i consumatori. “È una questione di trasparenza e lealtà che risponde alle legittime aspettative di consumatori e produttori”.Il ministro dell'Agricoltura Mark Visno ha stimato la fine dell'estate 2023.
Le nuove norme del decreto entreranno in vigore dal 1 maggio. I prodotti fabbricati prima di tale data possono essere venduti fino ad esaurimento scorte per un anno.
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