«Tutto è una bugia, tutto è una bugia», ha ripetuto più volte, dicendo di essere stato vittima di «bugie e manovre», senza mai dire se aveva una relazione consensuale con una giovane donna di nome Julie (25 anni) o non. L’accusa di stupro quando era minorenne.
Ha sottolineato che «si tratta di accuse molto gravi», sottolineando di essere stato «il primo denunciante» a presentare una «denuncia per molestie», prima di quella di una giovane donna.
La moglie di Kawit rompe il silenzio sulle accuse di stupro: “Era una grande fan”
Ha spiegato: “È la mia vita. Abbiamo documenti nelle nostre mani, e presso gli avvocati, che dimostrano che si tratta di un tentativo di estorsione da parte di una banda organizzata. Tutto è nelle mani della polizia”.
Lui ha insistito: “Sto morendo, muoio per questo, e la sera mi lamento della mia incapacità di mostrare le prove inconfutabili fornite alla polizia”, dicendo che “ha fiducia nella polizia e nella giustizia”.
Interrogato sulle numerose testimonianze di giovani donne che accusavano l’ospite di aver abusato di loro o di aver compiuto gesti inappropriati sfruttando la sua notorietà e posizione dominante, Kawit ha ripetuto la sua linea di difesa, parlando di un “processo mediatico” prima che l’indagine avesse successo.
Ha aggiunto: “Soffro per questi attacchi e queste accuse, di cui sono innocente”.
Alla domanda sul suo possibile ritorno all’antenna NRJ, dove non lavora più dal 22 novembre “di comune accordo” con la stazione, ha detto: “Spero di prendere di nuovo il microfono, perché il microfono è vita, quando NRJ decide.”