Un titolo europeo giocato in terra belga, non capita spesso. Quindi Knack Roeselare ha messo i piatti piccoli in quelli grandi. Anche i 2.500 posti disponibili a Tomahlal non sono bastati e la sala espositiva accanto all’auditorium ha permesso ad altri di seguire l’incontro su uno schermo gigante, come se fossero lì. La follia ha già superato Schiervelde. Gli occhi di tutta la pallavolo belga erano puntati solo sulla finale di ritorno.
Volleybelgium era chiaramente un bravo attore mentre Vincent Perrin, il capo del VBC Waremme, non poteva perdersi nulla al mondo, proprio come Philip van der Bracht. Brillavano anche gli occhi del direttore Guibertin quando è entrato in sala pochi minuti dopo il primo servizio. “È così bello vedere una stanza così piena” rallegrarsi. L’impresa di Roeselaar all’andata a Modena non ha lasciato indifferente neanche Macique. Scontenti per essere stati eliminati nei quarti di finale di Coppa CEV dal Roeselare, i Limburgers, i principali rivali delle Fiandre Occidentali nella corsa al titolo nazionale, hanno annunciato la partita alle proprie reti.
Questo mercoledì gli occhi della pallavolo belga si sono rivolti verso l’ovest del Belgio, e se hanno tremato con il Team Blue, per rispondere al sistema audio e fare la loro parte come tifosi contro una trentina di seguaci italiani, non hanno potuto che vedere la superiorità. Modenese. E il club belga, Thomas Rousseau, figlio di Knack, ha corretto la situazione e ha dimostrato che i suoi dodici titoli europei non erano stati usurpati.
Tuttavia, Roeselare ha impiegato solo due set per vincere il suo secondo titolo europeo, 21 anni dopo il primo, o vincere il Gold Group, ma anche se l’argentino Kukartsev e il blocco di Roeselare avevano faticato, avevano anche due set point. Il primo gruppo, la moneta è caduta dall’altra parte. Una piccola delusione che però non ha rovinato il post partita ai vicecampioni d’Europa.
Roeselare 0-3 (SO 9-15) CEV Modena Cup – Finale, ritorno