Il mafioso più ricercato d’Italia, Matteo Messina Tenaro, uno dei leader di Cosa Nostra, è stato arrestato in Sicilia lunedì 16 gennaio, dopo 30 anni.
Era soprannominato “Diabolic” o “U Chikku” (“The Dry”). Matteo Messina Tenaro, 60 anni, di mafia siciliana, considerato uno dei capi di Cosa Nostra, è stato arrestato lunedì dopo 30 anni. È il boss più ricercato della mafia in Italia.
Arriva quasi 30 anni dopo l’arresto di Salvatore “Toto” Riina, il più potente boss mafioso siciliano del XX secolo. Quest’ultimo è morto in carcere nel 2017, senza mai rompere il silenzio.
Molti crimini al suo attivo
Matteo Messina Tenaro, del piccolo paese di Castelvetrano vicino a Trapani, nella Sicilia occidentale, è figlio di un boss mafioso.
Prima di correre, era noto per il suo gusto per le auto di lusso, gli abiti su misura e gli orologi Rolex. Matteo Messina Tenaro rischia l’ergastolo per gli attentati del 1993 a Firenze, Roma e Milano che hanno ucciso 10 persone.
È anche accusato di essere responsabile, da solo o in gruppo, di diversi omicidi e crimini negli anni ’90, tra cui il rapimento del dodicenne Giuseppe Di Matteo, tenuto prigioniero per più di due anni prima di essere ucciso. Essere strangolato. Poi il suo corpo è andato in acido e si è dissolto.
È stato condannato in contumacia all’ergastolo per il suo ruolo negli omicidi del 1992 dei giudici antimafia Giovanni Falcone e Paolo Porcellino.
Mafia. Lunedì 16 gennaio, il padrino della mafia siciliana Matteo Messina Tenaro è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza. 2011 quando il colonnello Rossolino Nazca era sulle tracce dell’uomo più ricercato d’Italia. pic.twitter.com/i39e9aANt3
— INA.fr (@Inafr_officiel) 16 gennaio 2023
Una cura per il cancro con un altro nome
Matteo Messina Tenaro, che era in cura per un cancro, è stato arrestato lunedì dalla polizia in una clinica privata in Sicilia. Fonti del tribunale hanno affermato che soffriva di cancro ed era in cura. Ha subito un intervento chirurgico l’anno scorso e ha seguito una serie di appuntamenti medici sotto falso nome.
E’ stato prelevato dall’ospedale “La Maddalena” di Palermo da due carabinieri in divisa e poi caricato su un furgone nero. I filmati che circolano sui social media mostrano i residenti che si stringono la mano e applaudono con i poliziotti mascherati mentre il furgone che trasporta Matteo Messina Tenaro si dirige verso una località sconosciuta.
“Si tratta di un evento straordinario, di importanza storica”, ha detto Gian Carlo Caselli, che era procuratore a Palermo al momento dell’arresto di Totò Rina.
Ancora coinvolto nella mafia locale
Gli esperti ritengono che Cosa Nostra sia diventata il gruppo criminale organizzato più potente d’Italia.
“C’è la sensazione che la mafia siciliana non sia così forte come una volta, soprattutto dagli anni ’90, quando non è riuscita a penetrare nel mercato della droga, che è secondo solo alla ‘Ndrangheta”, ha detto Federico Varese. Professore di Criminologia all’Università di Oxford.
La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha salutato l’arresto come “una grande vittoria per il governo”, mentre Maria Falcone, sorella di uno dei giudici uccisi, ha salutato l’arresto. “Ciò dimostra che i mafiosi, nonostante le loro illusioni di onnipotenza, alla fine vengono sconfitti in un conflitto con uno stato democratico”, ha affermato.
Lo scorso settembre, nonostante la sua lunga assenza, la polizia ha affermato che era coinvolto nella gestione della mafia nella sua roccaforte regionale.
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