L'attivista antifascista di sinistra Ilaria Salles ammette con orgoglio di essere andata in Ungheria per opporsi a una manifestazione che riunisce ogni anno coloro che provano nostalgia per Hitler e il nazismo. Lei però nega categoricamente l'aggressione per la quale rischia una pena detentiva da undici a venticinque anni.
“Questa volta mi sembra che si sia andati troppo oltreLo ha annunciato Antonio Tajani, ministro degli Esteri del governo italiano.Trattare un detenuto in questo modo sembra inappropriato e certamente non in linea con la nostra cultura giuridica in Italia e in Europaha detto al microfono della Rai.
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Condizioni di detenzione disumane
In una lettera di più pagine inviata al suo avvocato lo scorso ottobre, la giovane donna descrive le condizioni della sua detenzione. Vestiti sporchi, mancanza di igiene, insetti, topi e scarafaggi nelle celle…”Quando sono arrivato non mi hanno dato nemmeno il pacco contenente i prodotti per l'igiene personale: niente sapone, niente carta igienica, niente assorbenti. […] Per più di sei mesi non sono riuscito a comunicare con la mia famiglia“, si lamenta.
Il padre della giovane, Roberto Salles, fa riferimento alle condizioni di detenzione, ritenendo che la figlia sia in cura.Come un animale“.Parole che hanno suscitato una reazione in Italia.”Durante l'arresto del massimo leader mafioso, Matteo Messina Denaro, sembrava una sfilata di moda, senza manette, per non essere umiliato. Qui, ancor prima della sua condanna, Ilaria Salles viene trattata come una criminale in un carcere di massima sicurezza“, commenta il giornalista Saverio Lodato, specialista in diritto, sul set del film “La7”.
Conflitto politico in Italia
Perché le umilianti condizioni di detenzione della giovane italiana a Budapest hanno infiammato la polemica politica, portando al potere la sinistra, che pretende il diritto di Ilaria Salles di manifestare faccia a faccia antifascista, e la destra, soprattutto la Lega della Sinistra guidato da Matteo Salvini. che tenta di screditare la giovane, ritenendo che, recandosi a Budapest per protestare contro una manifestazione neonazista,”“Era un po' in cerca di guai.”.
A Bruxelles, Giorgia Meloni ha convocato il suo omologo e amico Viktor Orbán, che si è sentito offeso dalle umilianti condizioni di detenzione di Ilaria Salles. L'obiettivo del governo italiano è riportare la giovane in Italia come previsto dall'Accordo quadro del 2009, che consente a qualsiasi cittadino dell'Unione europea di essere posto in custodia cautelare nel proprio Paese di origine. Ma Viktor Orban ha spiegato che, secondo la nuova riforma della giustizia ungherese approvata lo scorso maggio, i suoi poteri di intervento sono molto limitati.
Il caso di Ilaria Salles ha portato a rapporti tesi tra i due Paesi. Antonio Tajani ha spiegato che martedì l'ambasciatore ungherese è stato convocato per spiegare la sua posizione. Da parte sua, il portavoce del governo ungherese respinge queste accuse. “Certo, è stata ammanettata in aula e sì, ha trascorso undici mesi in custodia cautelare. Ma si può parlare di condizioni disumane? No, non proprio!”“, scrive sul social network Zoltan Kovacs, portavoce di Viktor OrbánLe condizioni di detenzione rispettano gli standard dell'Unione Europea e che i reati di cui è accusata Ilaria Salles sono gravi e giustificano misure carcerarie“.
Tuttavia, l’Ungheria è stata convocata più di una volta a causa del sovraffollamento e delle condizioni di detenzione nelle sue carceri.
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