Home Economia Attraversare il confine con lattine o bottiglie per guadagnare qualche euro? Il “turismo dei depositi” attira sempre più belgi

Attraversare il confine con lattine o bottiglie per guadagnare qualche euro? Il “turismo dei depositi” attira sempre più belgi

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In teoria non è possibile importare lattine e bottiglie dall’estero perché i codici a barre installati sui prodotti sono specifici dei Paesi Bassi. Ma alcuni pacchi continuano a sfuggire perché non hanno questi codici a barre specifici. Un giornalista del sito olandese omroepbrabant.nl ha infatti sottolineato che alcuni prodotti a marchio del distributore di Jumbo e Albert Heijn, due catene di supermercati di Outre-Moerdijk, contengono un codice a barre olandese, anche quando sono commercializzati in Belgio.

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Esempio: Jumbo Light Cola (1,5 litri) costa solo 33 centesimi a bottiglia in Belgio se restituisci la cauzione ai Paesi Bassi. Dall’altra parte del confine una bottiglia ti costerà 1,15€. Allo stesso modo, nel negozio Albert Heijn, una cassa di sei bottiglie di acqua minerale da 1,5 litri nel negozio belga Albert Heijn costa 85 centesimi, meno il deposito, ovvero solo 14 centesimi per 1,5 litri.

Meglio ancora, 12 bottiglie da 50cl di Cristaline, in vendita a 1,79€, finiranno per non costarti nulla quando ti verrà restituito il deposito di 15 centesimi per ogni bottiglia, ovvero…1,80€.

In linea di principio, la cauzione non può essere rimborsata per un prodotto acquistato all’estero, ad eccezione dei prodotti con marchio proprio commercializzati da Albert Heijn e Jumbo, che presentano lo stesso codice a barre. Non basta arricchirsi, ma per i passeggeri transfrontalieri che fanno acquisti in questi negozi è sempre un affare.

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