Con un fatturato di 2,31 miliardi di dollari, il sequel di James Cameron è al terzo gradino della classifica mondiale di tutti i tempi al botteghino. Basti dire che la sua trasmissione dal 7 giugno è un valido motivo per tentare di riconquistare i quattro milioni di abbonati che Disney+ ha perso dall’inizio dell’anno. Ma l’azienda dalle grandi orecchie non avrebbe in catalogo l’esclusività di questa produzione di punta. A causa di un accordo firmato nel 2021, la Warner Bros. ha deciso di annullare l’accordo. Discovery può offrire contemporaneamente, ma sulla sua piattaforma di streaming Max (ex HBO Max), un film della Fox.
Un post originale che, a dir poco, farà piacere a molti fan (ma non in Belgio, visto che lì Max non è disponibile), che potrebbe cambiare il volto della trasmissione. L’accordo siglato tra i due colossi riguarda solo la produzione nel 2022 e non è previsto il rinnovo. Ma se l’esperienza si rivelasse particolarmente proficua per i concorrenti alla ricerca di Netflix, ciò potrebbe portare a un successivo rinnovo, garantendo così a entrambi più eventi a un costo inferiore. Quando sappiamo che la redditività è il tallone d’Achille delle piattaforme di streaming, questa possibilità non dovrebbe essere ignorata. Questo potrebbe cambiare il volto del settore, poiché sembra chiaro che non ci sarà spazio per tutti data l’impossibilità di un’espansione infinita del portafoglio abbonati.
Non ci siamo ancora arrivati, e forse non ci saremo mai, ma questa syndication potrebbe anche segnare una svolta per il futuro del broadcasting. E come per caso, è ancora l’inventivo James Cameron a trovarsi al centro di questa situazione senza precedenti.