L’interesse di Phil Gordon per l’Europa rasenta il sentimentalismo. Parla diverse lingue (oltre all’inglese, francese, tedesco, italiano e un po’ di spagnolo). Lì studiò, lavorò e viaggiò molto. Si è laureato alla Ohio University, poi alla Paul Nitze School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University di Washington, e ha studiato anche a Tours. Ha continuato la sua carriera accademica presso diversi think tank americani (Brookings, International Institute for Strategic Studies, ecc.), ma anche francesi (INSEAD a Fontainebleau, Sciences Po a Parigi) e tedeschi (DGAP a Bonn). Ha scritto numerosi libri (su Francia, Germania, Turchia, NATO, Europa e, più recentemente, sul Medio Oriente), ma ha anche tradotto alcune opere di Nicolas Sarkozy e Hubert Védrine.
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Anche questo assiduo frequentatore della conferenza annuale sulla sicurezza di Monaco conosce i segreti del potere a Washington. È stato Direttore del Dipartimento Europeo del Consiglio di Sicurezza Nazionale durante l’era di Bill Clinton, poi, dopo gli anni di Bush, Assistente del Segretario di Stato Hillary Clinton per gli Affari Europei ed Eurasiatici, dal 2009 al 2013, prima che Barack Obama lo nominasse Coordinatore per Affari del Medio Oriente. Est, Nord Africa e Golfo. Ha difeso in modo convincente l’accordo sul programma nucleare iraniano.
Questa esperienza fa di Phil Gordon (62 anni) un candidato serio, in caso di vittoria di Kamala Harris, per il posto di Consigliere per la Sicurezza Nazionale, o addirittura di Segretario di Stato (succedendo ad un altro francofono ed europeista, Anthony Blinken). È una prospettiva che rassicurerebbe gli alleati su questa sponda dell’Atlantico.
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