“È la serata più felice della mia vita da calciatore”. Fiducia. “Quando vedo la palla oltrepassare la linea di porta non penso a niente. È come un sogno e non ti accorgi che è reale. Ancora adesso non me ne rendo conto”.
“È come un sogno, ma non ti rendi conto che è reale.”
La redenzione è arrivata da un ragazzino che fino ad allora aveva giocato solo 26 minuti in Pro League, di cui cinque minuti per Zolty l’anno scorso. Il merito va a Felice Mazo che ha deciso di trattenere due attaccanti quando Ben Bouali, paralizzato dalle convulsioni, ha dovuto lasciare il suo posto a venti minuti dalla fine.
“L’allenatore mi ha fatto i complimenti ed era contento. Mi ha parlato poco ma mi ha abbracciato. Adesso basta”. L’eroe della serata si rivela con un legittimo sorriso. Se tira è perché il tecnico conosce meglio di chiunque altro le sue qualità da gol. “E’ un giocatore che avevo all’Union. Avrei voluto tenerlo al primo posto, ma purtroppo con la dirigenza non è successo.
L’invito dell’Arsenal ad allenarsi a Torino
A quel tempo Silla preferì aderire al Protettorato di Zolti piuttosto che rimanere nel Protettorato dell’Unione, che era di qualità molto inferiore. Con 22 gol in 29 partite in D2 amatoriale la scorsa stagione, il belga-guineano, il cui padre Abdelkarim giocava per lo Strombeck quando il club era in D1B (all’epoca D2), ha attirato l’interesse di diverse squadre.
Lovell ha avuto l’impatto, ma è stato il Charleroi a vincere grazie alla persuasione di Mehdi Bayat sotto il consiglio di Joel Krahay, direttore del reclutamento dello Sporting che conosceva bene il giocatore quando era scout allo Standard.
Sulle rive della Mosa, il promettente giocatore ha trascorso parte della sua formazione dopo aver iniziato a giocare a Lierse. Nella zona di Anversa da bambino, Sela si distingueva già dalla massa al punto che l’Arsenal lo invitò a trascorrere una settimana nel loro settore giovanile quando aveva solo 12 anni.
A Liegi la sua crescita improvvisa gli ha causato alcuni infortuni senza però attirare l’attenzione dei club stranieri. Padroneggiando il suo rigore tattico, Zebra decide di rispondere alla chiamata del Torino. Un’esperienza cruciale in U17 e U18 interrotta solo dal Covid. La crisi sanitaria lo ha costretto a lasciare il collegio e così il nazionale belga ha deciso di tornare in Belgio per segnare i gol di Zolty.
Forza di carattere eccezionale
Il suo viaggio lo dimostra. L’attaccante ha una forza di carattere eccezionale che gli ha permesso di rialzare la testa sabato dopo che il suo passaggio mancato ha portato al pareggio di Westerlo all’inizio del recupero. “In quel momento mi sento triste. Nessuno vuole essere in quella situazione quando entri e fai gol per l’avversario. Dovevo tenere la testa alta.” Marco (Ilimaharitra) Mi hanno supportato. Dopo il pareggio di Campino mi disse che avrei segnato. Ne ero convinto anch’io”.
Marco (Ilimaharitra) mi ha supportato. Dopo il pareggio mi ha detto che avrei segnato”.
Il primo gol del redattore è mancato mentre analizzava la scorsa settimana dopo la sua buona prestazione con la selezione contro la Scozia. “Il fatto che sia entrato in Nazionale gli ha dato molti benefici a livello mentale”.Mazo continua. “I suoi progressi da quando si è allenato con noi sono stati buoni. Devi restare calmo e non avere fretta, ma il gol della vittoria fa bene alla tua crescita”.
“Ho ancora lavoro”Aggiunge la persona chiave coinvolta. “È un buon inizio, ma devo andare avanti”. Quindi non restare una notte. Ma viste le sue origini, non c’è dubbio che ciò difficilmente accadrà.
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