Il ciclismo femminile ha guadagnato popolarità e visibilità negli ultimi anni. Ma tra le stelle del gruppo e i loro compagni di squadra, da un lato, e i ciclisti attivi a livello continentale (un gradino sotto il World Tour) e altrove, dall’altro, il divario si allarga e la disuguaglianza, soprattutto finanziaria, è sempre più presente .
Nella sua relazione annuale, Alleanza dei ciclistiTCA, ha esaminato il gruppo femminile È stato intervistato tra i ciclisti professionisti. 140 di loro, provenienti da 31 paesi diversi e 56 squadre diverse (il 53% delle quali gioca a livello continentale, il 41% nel World Tour), hanno accettato di rispondere. Campione sufficiente per scattare una foto per Peloton 2023.
Se non tutto è roseo nel Women’s World Tour (15 squadre, tra cui le grandi macchine SD Worx, Lidl Trek, Canyon//SRAM Racing, UAE, Movistar…), la situazione è più complicata all’interno delle squadre di livello continentale (AG). Assicurazioni – Soudal Quick Step, Lotto Destiny Ladies, Cofidis…), è disponibile ai quattro angoli del mondo.
Secondo questo studio, il 25% dei ciclisti che hanno accettato di rispondere al sondaggio non ricevono alcuno stipendio, eccetto Nel Women’s World Tour (dove l’UCI fissa il salario minimo a 32.100 euro), il 70% di loro guadagna meno di 10.000 euro all’anno.
La situazione non è chiara, ma anche rischiosa: quasi la metà (47%) ha un contratto di un anno.
Quasi la metà (46%) fa affidamento anche sulla bicicletta come unica fonte di reddito. A livello continentale, più di 3/4 (78%!) di loro affiancano alla carriera ciclistica un secondo lavoro.
L’insicurezza finanziaria è la ragione principale per cui i ciclisti potrebbero porre fine prematuramente alla loro carriera. Inoltre, molti di loro (35%) lamentano una mancanza di sicurezza durante le gare, cosa che potrebbe incoraggiarli ad abbandonare questo sport che stanno scoprendo”.Molto pericoloso“.
Quali priorità vorrebbero sollevare dopo questo sondaggio? Salari minimi per tutti i ciclisti (63%) e migliori protocolli di sicurezza in gara (58%). Vorrebbero poi una maggiore presenza delle gare femminili in televisione (42%).