Dovevi essere assolutamente pazzo per immaginare lo scenario di una corsa su strada femminile d’élite al Wollongong Worlds. Vittima mercoledì con una frattura al gomito dopo un’improbabile caduta all’inizio della staffetta mista, incapace di seguire i migliori nelle ultime due corsie a Mount Pleasant, tuttavia, Animek Van Vleuten ha trovato la strada questo sabato per essere incoronato campione del mondo. Per la seconda volta nella sua carriera, tre anni dopo la sua mostra personale nello Yorkshire.
Tornata in testa alla fiamma rossa, la numero uno del mondo ha sbalordito la concorrente più veloce, Lotte Kubicki in testa (seconda), anticipando la gara. Una vittoria inimmaginabile, senza poter alzare le braccia, che culmina una stagione eccezionale per una runner Movistar.
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Disastro olandese e poi miracolo Van Vleuten: riepilogo gara
14 minuti fa
Giornata buia per gli olandesi prima del miracolo di Van Vleuten
Una forte pioggia batteva sul circuito cittadino australiano e la squadra olandese sembrava precipitare nella penultima corsia del Mount Pleasant. L’immagine è estremamente rara: la parola “arancione” non compare più nel gruppo di cinque immagini forti che spiccano nei pendii rettilinei e in pendenza della difficoltà principale del circuito. Né Elaine van Dijk né Marian Voss né Demi Fullering, risultate positive al COVID-19 prima dell’inizio. Nemmeno Annemiek van Vleuten, la migliore alpinista del mondo, che è passata al terzo set una ventina di secondi dietro Ashleigh Moolman-Pasio, Cecilie Uttrup Ludwig, Liane Lippert, Katarzyna Niewiadoma ed Elisa Longo Borghini.
Per gli olandesi la gara sembrava chiusa. Ma il quintetto principale, che tuttavia guidava di mezzo minuto, non andava d’accordo abbastanza. Guidati da van Vleuten e van Dijk, che stavano sacrificando le loro possibilità per Vos, il gruppo è tornato all’ultimo giro. Un primo miracolo per gli olandesi. Lo stesso scenario si è ripetuto nell’ultima salita del Mount Pleasant. Lo stesso gruppo di cinque si autoisola. Ma questo si è fermato di nuovo, lasciando un controgruppo, che includeva Van Vleuten e la francese Juliette Labus, a tornare sotto la fiamma rossa.
Il più antico campione del mondo della storia
A pochi metri di distanza, AVV ha provato di tutto. Il suo unico attacco quel giorno fu quello giusto. La più veloce del gruppo non si è adattata al volante e Van Vleuten ha continuato a vincere nonostante le sue ossa danneggiate, un secondo davanti alla belga Lotte Kubicki e all’italiana Silvia Persico, Juliette Labus che ha preso il comando. A 39 anni è diventata la più anziana campionessa mondiale femminile della storia, record detenuto dal 1985 da Job Zutemelek, incoronato all’età di 38 anni. Il traguardo del “van vleutenesque”, ancora in una stagione lo domina con il pugno di ferro, dopo la sua incoronazione a Liegi-Bastogne-Liegi e la sua tripletta nei big (Giro, Tour, Vuelta).
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