Queste sostanze chimiche si accumulano nell’aria, nel suolo, nell’acqua dei fiumi, nel cibo e persino nel corpo umano.
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Migliaia di siti industriali dovranno condurre una campagna Selezione e analisi Dal rilascio di prodotti chimici PFAS, secondo un decreto pubblicato martedì 27 giugno in Gazzetta Ufficiale. Praticamente indistruttibili, i perfluoroalchili e polifluoroalchili, o PFAS, si accumulano nel tempo nell’aria, nel suolo, nell’acqua dei fiumi, nel cibo e persino nel corpo umano, da qui il loro soprannome di “inquinanti perpetui”. Il testo afferma che venti di questi materiali dovrebbero essere analizzati.
>> Cancella. Alla periferia di Lione, la cittadina di Pierre Bennett è “pericolosamente inquinata” dagli “inquinanti eterni” rilasciati dalla fabbrica Arkema.
Lo definisce il Ministero delle Trasformazioni AmbientaliCirca 5.000 siti sono coinvolti nella realizzazione di questo inventario.. la campagna “Si rivolge ai settori industriali più vulnerabili al rilascio di queste sostanze” : prodotti chimici, lavorazioni tessili, trattamento delle superfici, cartiere, impianti di trattamento delle acque reflue e settore dei rifiuti. Il decreto stabilisce che la società deve costituire “Entro tre mesi, un elenco dei materiali PFAS utilizzati, prodotti, lavorati o rilasciati dalla loro composizione, nonché i materiali PFAS risultanti dalla decomposizione”..
Sollecitando il governo ad agire “senza indugio”
fornisce l’approccio La prima fase di tre campagne mensili per misurare il PFAS negli scarichi et al “Si estenderà per più di nove mesi per tenere conto della disponibilità e delle capacità dei laboratori che condurranno questi campioni e analisi”., dettagli del Ministero delle Trasformazioni Ambientali. condizioni A “sorveglianza permanente” Sarà poi chiarito in base a questa prima fase della diagnosi.
Ad aprile, un rapporto dell’Ispettorato generale per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile (IGEDD) ha raccomandato al governo di agire “velocemente” su quali prodotti ‘Sospetta cancerogenesi’. “Le normative francesi sulle emissioni industriali regolano ancora pochissime emissioni di PFAS e la loro cattura nei database è quasi inesistente”.riguardava in particolare gli autori.