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Come i ricercatori sono riusciti a decifrare un messaggio di Carlo V che nessuno ha capito per cinque secoli

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Come i ricercatori sono riusciti a decifrare un messaggio di Carlo V che nessuno ha capito per cinque secoli

serie di iconeintelligibili“Che fa luce dopo cinque secoli: quattro ricercatori hanno presentato mercoledì 23 novembre a Nancy la loro scoperta, decifrando una lettera scritta da Carlo V nel 1547 al suo ambasciatore in Francia, che getta nuova luce sui rapporti tra il regno allora retto da Francesco Io e il Sacro Romano Impero.

Per realizzare questa impresa “straordinaria”, sono stati necessari sei mesi di lavoro per i crittografi del Lorraine Computer Research Laboratory (Loria), associato a uno storico dell’Università della Piccardia.

Dimenticata per secoli, la lettera era nelle collezioni della Biblioteca Stanislas di Nancy. Cecile Pierrot, crittografa a Loria, ha sentito parlare per la prima volta nel 2019 di una “lettera cifrata di Carlo V” (1500-1558) per caso, durante una cena. Quindi la ricercatrice crede nell’esistenza di una leggenda, ma quando due anni dopo viene nuovamente menzionata l’esistenza di questo documento, decide di scavare.

Il passaparola funziona, e a fine 2021 ha visto per la prima volta la misteriosa e incomprensibile lettera firmata dal re di Spagna, indirizzata al suo ambasciatore, Jean de Saint-Maurice.

Quindi inizia il lavoro di decodifica. Cécile Pierrot Guardando a lungo la lettera, studenti”da famiglie separateI 120 simboli usati da Carlo V, li chiamò e decise di contarne le ripetizioni, per determinare quali combinazioni potevano essere ripetute

legge malvagia

Per questo, lei e altri due ricercatori del laboratorio di Nancy, Perik Joudry e Paul Zimmerman, hanno deciso di utilizzare i computer”Velocizza la tua ricerca“. Non c’è intelligenza artificiale, qui c’è l’umano.”Fai le domande giuste al computerinsiste il crittografo.

decodificato”Piccolo passo dopo piccolo passo“Perché il codice usato da Carlo V è diabolico. Oltre ai tanti codici,”Intere parole sono codificate con un singolo simboloCécile Pierrot spiega che “Le vocali precedute da una consonante sono contrassegnate da segni diacritici, forse un’ispirazione dalla lingua araba.

Un altro oggetto sconcertante usato dall’Imperatore.icone vuote“, che non significa nulla e di fatto inganna l’avversario che cercherà di decifrare il messaggio.

Il clic avviene finalmente a fine giugno: Cécile Pierrot riesce a isolare una serie di parole nella lettera.

A tale scopo, i tre crittografi di Nancy si rivolsero a Camille Disenclos, specializzata sia in crittografia che nelle relazioni tra la Francia e il Sacro Romano Impero nel XVI secolo.

Lo storico li aiuta a ricomporre i pezzi del puzzle, ricontestualizzando la lettera per comprenderne meglio le allusioni.

Pierre de Rosetta a Besançon

La ricerca aiuta anche una vera e propria “stele di Rosetta”: una lettera di Jean de Saint-Maurice conservata a Besançon, dove il destinatario ha scritto a margine “forma di trascrizioneSpiega la Pierrot: “Decifrando il messaggio che l’ambasciatore le ha inviato.

Una volta decodificato, il fileConferma le condizioni alquanto deteriorateCamille Disinclus spiega che “nel 1547, i rapporti tra Francesco I e l’imperatore Carlo V del Sacro Romano Impero, che aveva comunque firmato un trattato di pace tre anni prima.

Nonostante questa pace, i due re mantennero “Diffidenza“reciproco”estremamente potente“e cercare”indebolireReciprocamente, aggiunge.

Altre informazioni rivelate dalla decrittazione del messaggio:In Francia si stava diffondendo la voce di un complotto per assassinare Carlo V‘, dice la signora Disinclus, ‘una voce al riguardo’Non sapevamo molto“Prima. Si scopre.”Errato– Carlo V non è stato ucciso – ma appare questa lettera.Paura del “prestigioso re” di questa possibile cospirazione“, Sottolinea.

Nel suo messaggio al suo ambasciatore, l’imperatore invoca anche lo stato del suo impero.Strategia politica e militare“: gli permette di usare la corrispondenza cifrata”NascondereQuesta informazione è per i suoi avversari.

I ricercatori ora sperano di poter identificare altri messaggi in Europa dall’imperatore e dal suo ambasciatore”,Per un quadro della strategia di Carlo V in Europa“.

È probabile che faremo altre scoperte nei prossimi anni.La signora Disinclus si rallegra.

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