Bruxelles continua ad accusare il gruppo di Cupertino di favorire il proprio servizio, Apple Music, a discapito dei concorrenti, ricorrendo a pratiche commerciali.slealenel suo App Store.
Ma il garante della concorrenza dell’UE, l’amministratore delegato dell’UE, ha chiarito martedì che ora è concentrato sulle restrizioni che Apple impone agli sviluppatori di app di musica online concorrenti, impedendo loro di promuovere offerte di musica più economiche. Telefoni cellulari e tablet (iPhone e iPad) sono fuori dall’App Store. Addebito contestato da Apple.
Nell’ambito dell’istruttoria aperta nel 2020, Bruxelles, invece, abbandona le sue denunce sull’obbligo imposto dal colosso americano di utilizzare un proprio sistema di pagamento che gli consente di incassare commissioni fino al 30% delle transazioni.
Mela soddisfatta
“Siamo lieti che la Commissione abbia ristretto l’ambito della sua indagine e non contesti più il diritto di Apple di riscuotere commissioni sui beni digitali e di autorizzare l’uso di sistemi di pagamento integrati di utenti affidabili.Un portavoce dell’azienda ha risposto.
Ha sottolineato che il gruppo intende continuare il dialogo con Bruxelles.Per capire e rispondere alle preoccupazioni“.
Apple, che sostiene di essere al lavoro per aumentare la concorrenza a favore dei consumatori, si pronuncia sulla denuncia di Spotify”Errato“E spera che Bruxelles non lo segua. Il gruppo californiano pensa di avere un app store”.Spotify ha contribuito a diventare il principale servizio di musica online in tutta Europa“.
Anche Spotify ha accolto con favore l’annuncio di martedì. “La Commissione Europea ha inviato un chiaro messaggio che il comportamento anticoncorrenziale e le pratiche sleali di Apple hanno svantaggiato consumatori e sviluppatori per troppo tempo.L’avvocato del gruppo svedese, Yves Konstan, ha risposto chiedendo “Rapida decisione di ripristinare una concorrenza leale“.
Se alla fine della procedura la commissione conclude che Apple è colpevole, può infliggerle una grossa multa. Ma la comunicazione degli addebiti non pregiudica in alcun modo l’esito, sottolinea il comitato. Non è stato fissato alcun termine legale per la chiusura delle indagini sulle pratiche anticoncorrenziali.