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Conoscete queste parole di origine italiana?

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Conoscete queste parole di origine italiana?

Taccuino, esercito… molte parole che usiamo tutti i giorni vengono dall’italiano. Le Figaro Ti raccontano la storia di come sono diventati in francese.

Dalla seconda metà del XIII secolo, la Francia e l’Italia hanno mantenuto stretti legami culturali. Il Rinascimento fu forse il periodo più ricco di scambi tra questi due paesi latini. Questo, soprattutto in letteratura. Ciò è dimostrato dal fatto che nel 1578 la parola “italianismo” apparve in francese per riferirsi a un’espressione o frase specifica della lingua italiana. È in lavorazioneEnrico Estienne, Due dialoghi del nuovo francese italiano (1578), lo troviamo. Il filosofo lionese si ribellò allo stile dantesco di prendere in prestito dal linguaggio. “A cappella”, “agio”… ora ce ne sono circa 2000. Ma il francese ha molte parole derivate dall’italiano. Compilare.

• Taccuino

Come leggiamo 200 parole straniere adottate dalla lingua francese Grazie alle pagine del grande dizionario poliglotta, dotto lessicografo e monaco italiano, la parola “notepad” è nata (prima) da Marie-Dominique Borie. L’opera di Ambrogio Calebino (1435-1511) ebbe un tale successo che, nella migliore delle ipotesi, la parola era usata già nel 1534 per riferirsi a un dizionario. Un secolo dopo, per analogia, era usato per riferirsi a un quaderno tascabile o “raccolta di informazioni”, prima di qualificarsi come il nostro prezioso diario.

• Saluti

È tornato in prima fila con il movimento #SaccageParis, che cerca di denunciare il degrado materiale della Città della Luce. “Sake” è una parola che significa “danno, danneggiamento”, ma originariamente, nel XV secolo, significava “rubare, saccheggiare”. Mutuato dall’italiano “saccheggiare” e, nello stesso senso, “sacco”, derivato da “sac” (“il saccheggio di una città”). Amore (1822), saggio di Stendhal: “Quanto ai barbari, sono i nostri padri; Hanno ucciso e saccheggiato tutto; Distrussero ciò che non potevano prendere per il piacere di distruggere.

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• kazako

Non a caso la “sottana” (derivato da sotto, “sotto”) era un indumento secolare nel XII secolo. È una gonna, che arriva fino ai piedi, indossata da medici, sacerdoti e clero. Nel 1550, a Shiomachi, Rabelais usa la parola nel senso di “un lungo indumento indossato da una donna”. Ma dal XVIII secolo, il “cosacco” è stato l’abito tradizionale della chiesa. È nero per i sacerdoti, rosso per i cardinali, viola per i vescovi e bianco per il papa. Si noti che è stato reso obbligatorio nel clero cattolico francese nel 1852.

Un cardinale italiano del XV secolo, in cosacco. www.bridgemanimages.com/Bridgeman Images

• Esercito

Gli eserciti pronti alla battaglia sono stati chiamati così dal XIV secolo. “Ost” (dal latino “hostis”, “nemico”) sostituisce la parola d’oïl, “esercito” deriva dall’italiano “armata”, participio passato del verbo “armus”, “armus” (“spalla, braccio” ). “A quel tempo il duca di Borgogna radunò il suo esercito in Piccardia”Leggiamo nella Storia del Medioevo di Jean Froissart.

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