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Controlla meglio i tuoi sentimenti per non perdere la testa

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Controlla meglio i tuoi sentimenti per non perdere la testa

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GinevraControlla meglio i tuoi sentimenti per non perdere la testa

I ricercatori dell’università hanno analizzato l’effetto sul cervello delle immagini di disastri naturali o situazioni stressanti.

Le connessioni tra due regioni del cervello sono elevate nelle persone con grave ansia.

© Figura adattata da Baez Lugo et al., 2023, Nature Aging/UNIGE

Una migliore gestione delle emozioni negative può aiutare a mantenere la salute mentale. Lo indica una ricerca dell’Università di Ginevra (UNIGE). Utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), gli scienziati hanno osservato l’attività cerebrale in giovani e anziani che si confrontano con la sofferenza psicologica degli altri.

Ai volontari sono stati mostrati reportage che mostravano persone negli ospedali, in zone di guerra o durante i terremoti, oltre a video senza contenuto emotivo. L’approccio innovativo dei ricercatori è stato quello di utilizzare foto reali, non film, e osservare ciò che accade non durante la visione, ma dopo la visione.

La preoccupazione più colpita

“C’è una risposta più forte tra gli anziani, e ancora di più tra i più ansiosi”, afferma Sebastien Baez-Logo, primo autore dell’opera. L’area in particolare, tra l’amigdala e la corteccia cingolata posteriore – un luogo particolarmente colpito nel caso del morbo di Alzheimer – “è permanentemente inquinata dalla sofferenza degli altri”.

lingua straniera o meditazione

Così, “la cattiva gestione delle emozioni nel corso degli anni può contribuire allo sviluppo di forme di demenza in età avanzata”, osserva il ricercatore. Gli scienziati stanno attualmente conducendo uno studio di 18 mesi per valutare come l’apprendimento di una lingua straniera o l’addestramento alla meditazione possano aiutare a prevenire questo fenomeno.

Invecchiamento e allenamento mentale

Il lavoro del team UNIGE Center for Affective Sciences, composto in particolare dal professor Patrick Vuilliumier e dalla ricercatrice Olga Klimecki, si inserisce in un ampio studio europeo, Medit-Aging. Il suo obiettivo è imparare a migliorare l’invecchiamento senza farmaci, ad esempio attraverso un intenso allenamento mentale come la meditazione, specifica Sebastien Baez-Logo.

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