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Critérium du Dauphiné: Carlos Verona vince la maglia, la nuova maglia gialla per Primoz Roglic

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Critérium du Dauphiné: Carlos Verona vince la maglia, la nuova maglia gialla per Primoz Roglic

Primoz Roglic è in realtà il capo del Critérium du Dauphiné. Nella sua prima grande tappa in montagna, lo sloveno ha dimostrato di essere il più forte dei candidati nonostante fosse rimasto alle spalle di Carlos Verona, membro della squadra mattutina. Wout van Aert è esploso Croce di ferro.

Lo stavamo aspettando e finalmente è arrivato. La montagna era in programma sabato questo sabato per la settima tappa del Critérium du Dauphiné. maglietta gialla, Wout van Aert Può sperare di mantenere la sua giacca da capitano nonostante abbia due passaggi fuori classe.

Molto rapidamente, il gruppo si ritrova nel terribile Galibier (23 km del 5,1%) ed è esploso ovunque. La maglia gialla, anche Van Aert, si è ritrovato, ad un certo punto, in uno stato di distacco ma per un tempo molto limitato.

Infine, un gruppo di 18 corridori è riuscito ad allargare il divario. All’interno troviamo i belgi in particolare Vesti Devines (alfa fenile a passo rapido), Jasper Steuven (Trek Segafredo) et al Lorenz Howes (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) ma anche Luis Leon Sanchez (Bahrain – Vittorioso) L’uomo più pericoloso in assoluto, 2’47” dietro Van Aert.

All’inizio del passo della Croix-de-Vere, Luca Mozzato (B&B Hotels – KTM) Ha corso da solo ed è riuscito a prendere brevemente il comando sui suoi ex compagni disertori prima che venissero catturati, principalmente a causa del duro lavoro di Jasper Steuven per cui ha guidato. Kenny Ellsund e altri Gli Scoggins di Tom. Sanchez ad un certo punto diventa addirittura giallo ma il distacco non si allarga.

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Nel gruppo, Jumbo-Visma ha lavorato per Wout van Aert, Primoz Roglic e altri Jonas Fingergaard Spinge e permette di tornare a poco a poco dai fuggitivi che vedono diminuire le loro possibilità di arrivare alla fine. A una trentina di chilometri dalla fine, team Groupama-FDJ da David Godot Prendere in mano la situazione per tornare.

La formazione francese lavora con l’aiuto Bahrain – vittorioso, Risultato diretto: l’esplosione di Wout van Aert. Il campione belga non è più riuscito a seguire il ritmo e ha lasciato andare il gruppo. Quindi la maglia gialla cambierà a fine tappa.

Prima, Carlo Verona (Movistar) ed Elissonde fanno la differenza ma non possono mai andare d’accordo e passare il loro tempo a tentare la fortuna da soli. I Separatisti iniziano la salita del Fujini (5,7 km al 7,2%) con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul Peloton che Mattia Cattaneo (Vinile Alpha Quick-Step) et Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), entrambi i primi 5 membri, non sono tornati.

A poco più di tre chilometri dal traguardo, Vingegaard è il primo grande favorito a sferrare un grande attacco, seguito in particolare da Ben O’Connor (Team AG2R Citroën) e Roglic. Nelle retrovie, Gaudu era in ritardo ma alla fine è riuscito a tornare Damiano Caruso (Bahrain – Vittorioso) et al Cuore di Tao Jiujiegan I granatieri INEOS non sanno come seguire.

In attacco, il Verona allarga il gap con Elissonde e ha solo trenta secondi di vantaggio sul pool di candidati, e questo non è aiutato dal duro lavoro di Vingegaard. Alla fine, Roglic si assume la responsabilità e tutti cadono. Solo O’Connor e Vingegaard non si affacciano proprio sulla strada ma lo sloveno decolla.

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Il Verona è riuscito a mantenere il comando e a vincere per la prima volta tra i Pro mentre Vingegaard ha battuto in volata O’Connor raccogliendo le ultime ricompense dietro Roglic, la nuova maglia gialla. Quindi Jumbo-Visma rimane con la maglia gialla dentro con Roglic che è 44 secondi avanti su Vingegaard e 1 minuto 24 su O’Connor.

Questa domenica, il gruppo si incontrerà per la tappa finale tra Saint-Alban-Leysse e l’altopiano di Solaison con due passaggi della prima categoria e uno della categoria apoteosi.

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