La “Quelle époque” di Léa Salamé, nello storico palco di sabato sera (da tempo occupato da Laurent Roquier) ha almeno il merito delle polemiche. e disaccordi. che rimbalza, per rinculo, da catena a catena di PAF.
Tutto inizia con la testimonianza di Ragnar Le Breton, noto sulle reti per i suoi mandala colossali, il quale ha affermato che in Francia “alcuni media svolgono un ruolo distruttivo nelle relazioni umane e nella società”.
L’attore ha preso l’esempio di sua nonna che vive in Bretagna e che “non ha accesso a certe conoscenze, a certe cose che potrebbero accadere ad esempio a Parigi”. Ha generalizzato installando costantemente canali di notizie: “Sta guardando BFMTV e sta diventando razzista! È un dato di fatto. È un dato di fatto!”
Nicolas Bedos, che era presente sul set, ha scherzato con il vivace che sappiamo: “Quindi se vai su CNews, non te lo dico!”
Nel suo programma Touche pas à mon poste, il presentatore Cyril Hanouna ha ritrasmesso questo estratto e non ha mancato di rispondere a Nicolas Bedos, difendendo il suo negozio (C8 e CNews sono i canali del gruppo di canali): “Beh, c’era la valvola di Nicolas Bedos , che non dimenticherà di contattare il canale + Per chiedere soldi per finanziare i suoi film… Non dimentica di chiamarmi finché non vengo in sua difesa. È Nicolas, ci piace così con le sue piccole valvole, ma fermiamolo un po’!”
atmosfera…
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