Quasi tutti furono travolti da questa sensazione improvvisa, irreale e quasi magica. Aver già vissuto il momento presente.
Quasi tutti furono travolti da questa sensazione improvvisa, irreale e quasi magica. Aver già vissuto il momento presente. Come se tutte le frasi che vengono pronunciate, tutti i movimenti che avvengono davanti ai nostri occhi fossero già registrati nella nostra memoria. I neuroscienziati hanno prestato grande attenzione a questo fenomeno, che riguarda almeno il 70% della popolazione.
Colpisce principalmente i giovani, sia uomini che donne, e l’esperienza diventa meno frequente dopo i 40 anni. Sembra anche che il deja vu si manifesti più facilmente in condizioni di affaticamento o stress. Ma risulta molto difficile studiare questo fenomeno: gli episodi sono imprevedibili e quasi mai si verificano in un ambiente di laboratorio. Tranne un caso specifico: il caso di “epilessia” déjà vu.
Le cortex rhinal en reason
Per capire questo, bisogna sapere che i pazienti epilettici che devono sottoporsi a un intervento chirurgico vedono in anticipo l’impianto di elettrodi all’interno del cervello (nella profondità del cervello), al fine di localizzare il fuoco epilettico. Tuttavia, è stato dimostrato che la stimolazione del lobo temporale mediano con questi elettrodi provocava frequentemente episodi di déjà vu. Anche neuroscienziati francesi di Marsiglia e Tolosa hanno dimostrato, nel 2012, che in particolare stimolando la corteccia nasale (in cui passano i ricordi prima di essere inviati all’ippocampo, dove vengono immagazzinati) provocherebbe epilessia. Secondo loro, questo fenomeno deriverà, infatti, da un disturbo dell’interazione tra la corteccia nasale e l’ippocampo. L’ippocampo sarebbe erroneamente coinvolto nel processo di “ricordare” (che gli consente di trovare elementi conservati nella memoria), che causerebbe questa impressione di memoria… nel presente.
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