Spiega Dean Lewis, Presidente Università di Purdue. Vogliamo prendere provvedimenti specifici su dieci di loro perché se riduciamo il consumo dienergia (principalmenteElettricità), e questo supera il consumo dell’intera struttura. Un approccio mirato non esonera la Purdue University, che ospita 54.000 studenti, dalle misure di risparmio previste, ad esempio abbassando di alcuni gradi il riscaldamento o l’aria condizionata per i server dei computer.
Evita le ferite selvagge
“Abbiamo visitato i nostri grandi laboratori ad alta intensità energetica e ci chiedevamo se potevamo ridurre il carico o addirittura posticipare le operazioni ad alta intensità energetica ed evitare così interruzioni improvvise”, aggiunge Eric Massey, vicepresidente responsabile delle trasformazioni ambientali e sociali. Tra questi ci sono i divari per quanto riguarda i consumi energetici, ad esempio l’Istituto Europeo di Chimica e Biologia (IECB), con sede a Pisac. “Ci sono 150 cappe che funzionano continuamente, congelatori a -84°C e NMR (Risonanza Magnetica Nucleare)”, osserva il presidente dell’università. Osserva inoltre che 250 cappe chimiche (contenitori di laboratorio ben ventilati) funzionano continuamente per rinnovare l’aria tre volte all’ora presso l’Istituto di scienze molecolari (ISM).
E le apparecchiature di misurazione e imaging di cui è dotato Neurocampus, ad esempio, aumentano notevolmente i consumi dell’impresa. “Ci sono negozi di animali là fuori e non possiamo fermarlo”, afferma il presidente. A Pessac, la camera bianca (in cui la concentrazione di particelle è controllata a fini di ricerca) sta provocando un forte panico ai banchi.
Temendo un possibile calo della tensione di alimentazione da 240 a 220, l’amministrazione universitaria ha avviato anche una sorta di audit su queste apparecchiature, per vedere se i dispositivi da mantenere saranno in grado di funzionare bene a questa potenza.
Ristrutturazione anche di raffinerie
Con il trasferimento del patrimonio universitario statale alla Purdue University, che conta tra i 10 ei 15 milioni di metri quadrati, l’istituto ha avuto il tempo di conoscere i suoi setacci energetici. “Il 35% del nostro patrimonio immobiliare è stato aggiornato (con la consegna finale nel 2023) e un budget di manutenzione per 25 anni, cosa che non abbiamo mai fatto prima”, afferma il presidente. È ancora un grande progetto che vale il resto dell’eredità, ovvero 400 milioni di euro in 20 anni.
“Abbiamo molti metri quadrati in termini di indicatori nazionali”, osserva Dean Lewis, aggiungendo che 29 ettari sono stati identificati e possono essere venduti, secondo il modello di locazione da costruire. L’idea è quella di garantire una certa consistenza nel campus, ad esempio preferendo le residenze studentesche.
L’ente sta valutando anche di dotarsi di più pannelli fotovoltaici (12.000 mq oggi) e a Talence, Pessac e Gradignan la rete del calore (geotermia per biomasse) si occuperà in particolare delle strutture universitarie, dal 2024. Non si tratta solo di ” Passando per l’inverno”, ma sull’anticipo di una crisi energetica permanente.
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