Home Mondo Dieci ore di volo e tutti i suoi risparmi contro un bacio cancellato di 5 secondi: l’incredibile lotta di Agnes per il marito, imprigionato per 36 anni “per niente”

Dieci ore di volo e tutti i suoi risparmi contro un bacio cancellato di 5 secondi: l’incredibile lotta di Agnes per il marito, imprigionato per 36 anni “per niente”

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Dieci ore di volo e tutti i suoi risparmi contro un bacio cancellato di 5 secondi: l’incredibile lotta di Agnes per il marito, imprigionato per 36 anni “per niente”

Agnes Abramson non si arrende negli Stati Uniti per assolvere un cittadino nativo americano.

Prima di recarsi per la tredicesima volta negli Stati Uniti, Agnes Abramsen ha chiesto informazioni al servizio carcerario degli Stati Uniti. Questo gli aveva assicurato che in America è lecito baciare un prigioniero, a condizione che il bacio non superi i cinque secondi. Non è molto, soprattutto quando vieni da lontano, ma basta all’instancabile donna di Bruxelles che nulla può fermare.

Un volo di dieci ore per Seattle, sulla costa occidentale, poi un altro volo per Walla Walla a Washington.

Walla Walla è il luogo in cui Patrick Hoffman, incarcerato dal 1986, per un periodo di trentasei anni, si proclama innocente per un crimine che non ha commesso ma viene condannato all’ergastolo.

Per otto anni, Agnes Abramsen ha lavorato instancabilmente per preparare un fascicolo per provare la sua innocenza. Le prove utilizzate per condannare Patrick Hoffman sono state manomesse. Secondo lei, balistica, armi, calibri, niente si attacca. Tutto dipende dall’unica testimonianza di agenti di polizia che, per ragioni non chiare, intervennero, nella notte tra il 27 e il 28 agosto 1986, notte pontificia, in questa riserva indiana situata al confine canadese. La donna di Bruxelles è convinta che il proiettile mortale che ha ucciso un agente di polizia non sia stato sparato da Patrick Hoffmann ma da un collega di cui conosce il nome. La sua premessa è che l’errore fatale è stato coperto dalla condanna di un innocente. Patrick Hoffman. Sei testimoni lo dicono dall’inizio.ripete la signora Abramson. Lo conferma uno dei poliziotti che hanno assistito alla sparatoria: “Sapevamo tutti fin dall’inizio che non era Patrick Hoffman. Ma dovevo testimoniare contro Patrick o avrei perso il lavoro”.

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