L’infiammazione è nota per essere un importante fattore di rischio aumentato per più malattie croniche, tra cui diabete e malattie cardiache. “La scoperta che il digiuno intermittente incoraggia il corpo a combattere l’infiammazione e riduce i rischi associati apre nuove strade terapeutiche”, commenta l’autore principale, Benjamin Horne, direttore della divisione di malattie cardiovascolari ed epidemiologia genetica presso l’Intermountain Heart Institute.
A differenza delle diete più restrittive, il digiuno intermittente può essere seguito per un periodo prolungato.
Questi sono i risultati del meraviglioso test Intermountain che si occupa specificamente del digiuno intermittente: In sintesi, l’analisi rivela che un tipo di digiuno intermittente porta a una riduzione dei punteggi della sindrome metabolica e della resistenza all’insulina. Lo studio ha seguito 67 pazienti di età compresa tra 21 e 70 anni che avevano tutti almeno una caratteristica della sindrome metabolica o del diabete di tipo 2. I partecipanti non stavano assumendo farmaci per il diabete o statine e avevano alti livelli di colesterolo LDL. 36 partecipanti al gruppo di intervento sono stati assegnati a seguire un programma di digiuno intermittente: qui, due volte a settimana digiuno di 24 ore di sola acqua, per 4 settimane, e poi una volta alla settimana digiuno di 24 ore di sola acqua per 22 settimane. Il digiuno non può essere eseguito in giorni consecutivi. I 31 partecipanti hanno continuato la loro dieta abituale. Dopo 26 settimane, i ricercatori hanno misurato la galectina-3 dei partecipanti e hanno trovato:
- Livelli più elevati di galectina-3 nel gruppo a digiuno intermittente;
- Bassi livelli di HOMA-IR (o valutazione del modello di omeostasi o valutazione della resistenza all’insulina) e MSS (sindrome metabolica);
- Gli effetti del digiuno sono molto simili a quelli riportati per gli inibitori SGLT-2, una classe di farmaci utilizzati nel diabete di tipo 2.
“Identificando livelli così elevati di galectina-3 nei pazienti a digiuno, lo studio fa luce su un meccanismo coinvolto nella riduzione del rischio di insufficienza cardiaca e diabete”.
Quindi, a differenza delle diete più restrittive, il digiuno intermittente, almeno il tipo di digiuno restrittivo che i pazienti possono facilmente osservare a lungo termine, può avere effetti antinfiammatori, molto positivi per la salute.