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Dimmi cosa guidi, ti dirò chi sei? storia di prima

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Dimmi cosa guidi, ti dirò chi sei?  storia di prima

Prima di ciò, tutto era semplice. Bastava vedere passare per strada un automobilista sconosciuto per riconoscerlo come se fosse un vecchio amico. Esaminando la tua auto, puoi scoprire la tua classe sociale in base al prezzo dell’auto, ma anche al tuo stile di vita e persino alle tue opinioni politiche, secondo un sondaggio condotto da Karadisiac nel 2017, durante la campagna presidenziale.

A destra ci sono le grandi berline termiche e a sinistra le auto elettriche?

Appassionati di grandi berline di lusso, sei stato molto fortunato ad avere simpatizzanti LR. Conducente di auto elettriche? Sei un elettore di sinistra. Possiamo anche, con un dito umido e non indagatore, sprofondare nei cliché e perfezionare i modelli sociali. Quindi abbiamo detto che il conducente di una Saab o di una Volvo era una persona colta o addirittura sofisticata, un editore, un antiquario o un architetto. Autista BMW? Un direttore delle vendite dinamico e un po’ canaglia. Quella Mercedes? Ovviamente un notaio.

Mercedes W123: auto per notai e tassisti.
Mercedes W123: auto per notai e tassisti.

Poi, col passare del tempo, i luoghi comuni sono esplosi, il periodo è diventato turbolento, lo spettro politico si è disperso come un puzzle, l’estremismo è diventato estremo e i partiti tradizionali non sono stati altro che l’ombra di se stessi. Per quanto riguarda gli stereotipi automobilistici, non sono più quelli di una volta.

Dai un’occhiata a questa raccolta preparata da Ustwitch. Questa società britannica di comparazione dei prezzi, i cui collaboratori non perdono tempo, ha avuto il piacere di elencare tutte le canzoni degli anni ’70 in cui appare la marca automobilistica. La Mercedes vince ben 16.415 citazioni. Ovviamente il campo di applicazione è ampio e spazia da Janis Joplin A cui Dio ha sicuramente voluto regalargli una Benz del 1970, tramite Zoom Zoom NTM Nell’anno 1998.

Da sinistra a destra, Lord Cossetti, Joey Starr, Cole Sheen e Benz.
Da sinistra a destra, Lord Cossetti, Joey Starr, Cole Sheen e Benz.

Ovviamente non siamo proprio nell’underground più indie, da allora Beyoncé e Jay-Z E il le aquile Bloccato dentro. Ma siamo anche lontani dall’immagine di saggio notaio regionale che un marchio può portare. O forse i notai di oggi sono appassionati di cultura popolare, il che non è del tutto improbabile.

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Ma per quanto riguarda gli altri marchi? Affermare oggi che gli elettori di sinistra moderata (o ciò che ne resta) si definiscono in base alle loro auto elettriche significherebbe ignorare il fatto che Tesla è una delle principali società premium a livello mondiale e, come tale, colpisce tutti i fornitori di servizi pubblici. ferite oppure no. Per quanto riguarda i nostri redattori e architetti, piangono la perdita di Saab, ma non guidano necessariamente Volvo.

Minimizzare il rischio

E BMW e Audi in tutto questo? Il primo lavora da anni per ottenere rispetto, comunicazione e mecenatismo dell’arte contemporanea, in particolare attraverso i Rencontres d’Arles o le mostre fotografiche a Parigi. Un modo per correggere la sua immagine un po’ da delinquente. Ma è davvero necessario in un momento in cui tutto va sottosopra? Mentre Mercedes pubblica la sua playlist pop rock dalle statistiche di Ustwitch, quando viene trasmessa anche su Radio Nova? Quanto all’Audi, la cui saggia immagine è cambiata anche da quando è diventata la star delle periferie grazie o per i suoi modelli sportivi, non sappiamo più se si tratti di sobrietà stilistica tedesca o di rabbia tedesca.

Non esistono più le auto dei notarili o dei gangster, ma solo le auto che hanno perso i codici. È colpa dell’elettrificazione di massa che tende a offuscare le differenze tecnologiche agli occhi di un pubblico attualmente disabituato ad esse? È a causa della crisi permanente, anche se è più relativa al CSP+? È colpa di tutto questo allo stesso tempo, ed è colpa della mercificazione dell’auto che colpisce tutte le fasce, da quella low cost a quella high cost. È una cosa banale con cui è più facile convivere per Dacia che per Audi, BMW e Mercedes.

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