Due nuovi scheletri sono stati scoperti tra le rovine della città romana di Pompei, distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., ha affermato il Ministero della Cultura italiano. Gli scheletri recentemente scoperti durante i lavori di manutenzione delle famose “Case degli innamorati” potrebbero essere quelli di due uomini sulla cinquantina.
Presentano “fratture multiple causate dal crollo dell’edificio”, osserva il comunicato stampa del ministero. Secondo gli archeologi, gli abitanti di Pompei morirono a causa dell’eruzione del Vesuvio, che provocò colate laviche e una significativa caduta di cenere vulcanica, ma anche il conseguente terremoto e il crollo di molti edifici.
“Le moderne tecniche di scavo ci consentono di comprendere meglio l’inferno che ha distrutto completamente la città di Pompei in due giorni e ucciso così tante persone”, ha detto in un comunicato stampa Gabriel Zugtrigel, direttore del Parco Archeologico di Pompei.
La cenere vulcanica emessa dal Vesuvio 2000 anni fa ricoprì la maggior parte delle case di Pompei, preservandole completamente, così come i corpi delle 3000 persone che morirono nel disastro. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Pompei è la seconda destinazione turistica più visitata in Italia dopo il Colosseo a Roma.
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