L’Himalaya è nato dalla collisione tra India ed Eurasia. Ma c’era sollievo prima della formazione di questa enorme catena montuosa? Sì, risponde un nuovo studio che sfida le ipotesi attuali. L’Himalaya non è nato dal nulla.
Sarai anche interessato
[EN VIDÉO] Un miliardo di anni riassunti in 40 secondi: tettonica a placche I ricercatori hanno modellato i movimenti delle placche tettoniche negli ultimi miliardi di anni.
Dalla collisione dei continenti indiano ed eurasiatico nacque la catena montuosa himalayana, che oggi comprende le vette più alte del mondo. Ma com’era il terreno prima della collisione? Se questa domanda è ancora senza una risposta chiara, è un’informazione importante per limitare meglio la nascita di questa enorme catena montuosa, in particolare l’ambiente climatico che prevaleva circa 60 milioni di anni fa. Poiché la topografia gioca un ruolo importante nel clima, in realtà colpisce gli animali e le piante che si insediano sui pendii e sul fondo delle valli. Così si vede che le grandi catene montuose hanno sempre un lato umido e un lato asciutto, con i rilievi rialzati che servono da barriera alle correnti d’aria.
La composizione isotopica dell’acqua piovana varia con l’altitudine
Per modellare correttamente i climi del passato è importante avere un’idea precisa della distribuzione e dell’altezza dei rilievi. Ma come si trovano tracce di possibili montagne ormai scomparse? Per questo esistono tecniche di analisi note come altimetria antica. La maggior parte si basa sulla composizione isotopica delle rocce sedimentarie carboniose (speleotemi, carbonati formatisi nei suoli o nei laghi). Questa composizione isotopica riflette infatti la composizione dell’acqua piovana, che si esaurisce gradualmente in isotopi pesanti con l’aumentare dell’altitudine. Ma nel caso dell’Himalaya, gli scienziati si trovano di fronte a un problema: la difficoltà di trovare sedimenti grezzi che si sono formati prima della crescita della catena montuosa.
Di solito è il rapporto tra due isotopi stabili di ossigeno, ossigeno-16 e ossigeno-18, utilizzati negli antichi studi altimetrici. Ma un team di ricercatori ha adattato una tecnica utilizzata finora per studiare i meteoriti e consentire il confronto con un terzo isotopo, l’ossigeno-17, che generalmente non viene utilizzato perché estremamente raro e quindi difficile da identificare. Pochissimi laboratori al mondo hanno tali capacità analitiche. È questo il caso, invece, nel caso della Stanford University, all’origine dello studio pubblicato sulla rivista Scienze Naturali della Terra. Tuttavia, ci sono voluti tre anni di duro lavoro per ottenere dati utilizzabili da un’analisi delle vene di quarzo campionate nelle quote più basse del Tibet meridionale, in una formazione vulcanica chiamata Arco di Gangdezi. Queste rocce ignee si sono effettivamente formate quando l’India stava per avvicinarsi all’Eurasia chiudendo l’Oceano Neotethys e quindi separando i due continenti.
Più di 3 chilometri di dislivello prima della formazione dell’Himalaya
Pertanto, i risultati dello studio fanno luce sullo stato attuale del terreno prima della formazione della catena montuosa himalayana e ribaltano in parte le ipotesi correnti. I dati indicano infatti che tra 63 e 61 milioni di anni fa (cioè prima dell’impatto), l’arco vulcanico dell’isola di Gangdise raggiunse un’elevazione molto più alta di quanto ipotizzato in precedenza. Con un’elevazione media di 3,5 km, la mitigazione pre-impatto è stata superiore al 60% dell’elevazione attuale dell’Himalaya!
Durante la collisione finale, l’Himalaya si era già formato su un terreno molto elevato. Questi nuovi dati mostrano che potrebbe essere necessario rivedere la storia della formazione di questa catena montuosa, così come l’ambiente paleoclimatico della regione.
–
Il nuovo numero di Mag ‘Futura’ In che modo l’universo ci influenza? Disponibile ora in edicola:
io trovo futuro mag In edicola
In questo nuovo numero scopri:
- 1 Central File: “In che modo l’universo ci influenza?” »;
- 1 Apertura di un dossier su una questione ambientale: “Confronting Gaïa – Montagne e riserve sotto pressione”;
- E molti altri formati per comprendere e preservare meglio il mondo: Animal Quarter, Meccanica della bellezza, Dove sta andando la tecnologia?, Cosmic Epiphany, Science in Comics…
“Un drogato di zombi amante degli hipster. Aspirante risolutore di problemi. Appassionato di viaggi incurabile. Appassionato di social media. Introverso.”