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Editoriale: è ora di mettere un po’ d’ordine nell’opaco mondo degli influencer

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Editoriale: è ora di mettere un po’ d’ordine nell’opaco mondo degli influencer

A loro ea loro (perché questa “professione” ha molte ragazze e donne) è stato dato il nome di altruisti. In effetti, coloro che si presentano come creatori di contenuti sono spesso ridotti a banner pubblicitari umani. Solo un nuovo tipo.

I marchi, grandi o piccoli, hanno rapidamente riconosciuto l’interesse nel far parlare di loro attraverso questo diverso tipo di scrittura. Soprattutto perché colpisce un target particolarmente hackerabile ma che non consuma o non consuma più pubblicità vecchia: i giovani. In questa giungla in cui la tecnologia ha prevalso sulla legge, scoprirai trucchi seri ma anche sottili e semplici.

Dopo una guerra di trincea tra i rapper Bouba e Magali Berda il presidente, infine l’ex presidente, molti influencer e politici francesi, in Francia ma anche in patria, hanno finalmente messo il naso in un business tanto lucroso quanto a volte oscuro. È giunto il momento che promuovere il consumo di alcol e prodotti alimentari che sciolgono soprattutto il tuo conto in banca e persino la chirurgia plastica senza il minimo filtro (almeno per quanto riguarda l’adeguatezza del contenuto…) sia un rischio reale per un pubblico giovane e non necessariamente consapevole dei rischi. Non c’è motivo per cui questo nuovo modo di comunicare, che utilizza le nuove tecnologie, non debba essere soggetto alle stesse regole etiche della pubblicità.

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