Epic Games accusa Apple di imporre tasse sull'App Store “ingiustificate ed eccessive” agli sviluppatori che vogliono offrire un metodo di pagamento diverso da quello offerto da Apple.
È un'epopea con quasi lo stesso numero di episodi del manga One Piece o The Young and the Restless. Dall'agosto 2020, Epic Games e Apple litigano in tribunale per l'App Store. Lo studio di sviluppo del gioco ha poi accusato Apple di imporre tasse troppo alte agli sviluppatori, mentre Apple ha criticato i genitori di Fortnite per aver eluso queste tasse offrendo il proprio sistema di pagamento per Fortnite su iOS.
Per il resto sappiamo che, dopo che l’Europa ha creato una serie di leggi, Le leggi del mercato digitale, costringendo Apple in particolare ad accettare servizi di pagamento di terze parti oltre a quelli già presenti nell'App Store. Tuttavia Apple, nonostante tutto, ha trovato una soluzione per monetizzare le transazioni che avvengono al di fuori dell'App Store. Questo è ciò che disturba la saga.
Così Epic accusa Apple di spedizioni “Costi ingiustificati” Per gli sviluppatori che vogliono evitare l'App Store e le sue tasse. Apple consente agli sviluppatori di aggiungere un collegamento esterno alle loro app per le transazioni, ma applica comunque commissioni tra il 12% e il 27%, ovvero il 3% in meno rispetto a prima delle recenti misure. Tuttavia, Epic ha riscontrato che questi importi rimangono sproporzionati “Esagerato”.
Tre metodi hanno criticato Apple
“Apple sta violando l’ingiunzione in tre modi.”Epic si lancia in tribunale secondo MacRumors. “In primo luogo, quando si tratta di collegamenti esterni, Apple ha imposto nuove tariffe e adottato una serie di nuove regole che lavorano insieme per rendere i collegamenti inutilizzabili a livello commerciale. Queste nuove tariffe e la rete di restrizioni che le accompagna minano lo scopo dell'ingiunzione, consentendo ad Apple continuare a estrarre Le loro commissioni sono eccessive e rendono impossibile per lo sviluppatore informare gli utenti e indirizzarli verso una forma alternativa della piattaforma per effettuare un acquisto.
Prima di aggiungere: “In secondo luogo, Apple continua a vietare categoricamente qualsiasi tendenza con ‘pulsanti’ o altri ‘inviti all’azione’. Nello specifico, Apple non consente in nessun caso collegamenti esterni che assomiglino a un ‘pulsante’.” In terzo luogo, la linea guida 3.1.3 di Apple vieta ancora alcune app, inclusi tutti i servizi multipiattaforma, “in-app, incoraggiando gli utenti a utilizzare un metodo di acquisto diverso dall'acquisto in-app”. Questo linguaggio contravviene esplicitamente all'ingiunzione vietando qualsiasi rinvio ad altre modalità di acquisto.
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