lMartedì la sua Corte di Cassazione ha annullato la decisione di rifiutare l’estradizione in Italia dell’attivista Vincenzo Vecchi, rifugiato in Francia dopo le violenze anti-G8 a Genova nel 2001 e condannato all’ergastolo nel suo paese. Una nuova Corte d’Appello.
A novembre 2020, la sentenza principale per cui è stato condannato Vincenzo Vecchi, “catastrofe e devastazione e rapina”, non ha equivalenti in Francia. Dall’arresto dell’attivista anticapitalista in Bretagna, il crimine ha concentrato le critiche sulla sua difesa e sui suoi sostenitori.
Introdotto nel codice penale italiano sotto Mussolini, prevede da otto a quindici anni di reclusione per “complicità” nel provocare un grave turbamento dell’ordine pubblico attraverso un semplice “concorso morale”.
La Corte di Cassazione, ascoltando un ricorso del Procuratore Generale di Angers dopo aver rifiutato di consegnare Vincenzo Vecchi alle autorità italiane, ha chiesto un’interpretazione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) sulla clausola della doppia incriminabilità.
Nella sua decisione emessa a luglio, la CGUE ha ritenuto che non fosse necessaria una “corrispondenza esatta” tra i reati previsti dal mandato d’arresto degli Stati membri e l’esecuzione, quindi la Francia non poteva opporsi all’estradizione. Vincenzo Vecchi in Italia.
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