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Francia/Lussemburgo: “I transfrontalieri dovranno affrontare brutte sorprese” con il loro pensionamento

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Francia/Lussemburgo: “I transfrontalieri dovranno affrontare brutte sorprese” con il loro pensionamento

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Francia / Lussemburgo“I frontalieri avranno brutte sorprese” quando andranno in pensione

LUSSEMBURGO/FRANCIA – L’OGBL ha mostrato ancora una volta il suo sostegno agli scioperanti francesi mercoledì, alla vigilia di una giornata di mobilitazione in Francia. Mostrare l’impatto della riforma pensionistica per i lavoratori transfrontalieri.

I raduni si tengono regolarmente nelle città di confine, come qui a Metz.

Moniere Marine/Basico

Nora Back, presidente del sindacato, ha insistito mercoledì, alla presenza di funzionari del sindacato a sei partiti CGT, in Lussemburgo. Dennis Schnabel, segretario generale della CGT Grand-Est, ha definito la riforma “estremamente ingiusta e radicale, generatrice di nuove disuguaglianze”. I due sindacati chiedono un seguito alla giornata di mobilitazione prevista per giovedì in Francia, poiché nelle città di confine si tengono manifestazioni.

Il testo votato in Francia da un apposito e controverso organo (articolo 49.3 della Costituzione) “si occuperà anche dei frontalieri, quindi avrà effetto in Lussemburgo”, assicura Christian Simon Lacroix, responsabile per i transfrontalieri francesi. frontalieri presso l’OGBL. Prendendo l’esempio teorico di “una donna di 60 anni che ha lavorato 20 anni in Francia, poi 20 anni in Lussemburgo”. Agli occhi della Granduchessa avrebbe diritto a una pensione pagata per metà della sua carriera. “Ma in Francia dovrà lavorare per altri due anni”, aumentando gradualmente l’età legale francese a 64 anni.

Secondo il sindacalismo, infatti, “troverebbe difficoltà a smettere di lavorare, in quanto non sarebbe finanziariamente sostenibile” con un mezzo pensionamento dal Lussemburgo e nessuno dalla Francia. Deve aspettare fino a quando non ottiene la sua quota francese “con uno sconto”. Secondo Christian Simon Lacroix, “Sarà una brutta sorpresa per molti lavoratori, della generazione del 1965”. Secondo lui, “il 40% dei frontalieri francesi occupa professioni difficili e invisibili, dove i lavoratori si stancano e quindi non possono più lavorare”.

OGBL e CGT hanno espresso la loro solidarietà.

OGBL e CGT hanno espresso la loro solidarietà.

JG

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