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Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza a Bobigny, insiste sull'importanza di “ripensare il sistema”

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Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza a Bobigny, insiste sull'importanza di “ripensare il sistema”

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Il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato sabato 13 gennaio lo stanziamento di 32 miliardi di euro a favore del settore sanitario in cinque anni.  Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza dell'ospedale Ibn Sina di Bobigny, ha reagito in Info 19/20.  -

32 miliardi di euro per il sistema sanitario in cinque anni: Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza a Bobigny, insiste sull'importanza di “ripensare il sistema”

Il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato sabato 13 gennaio lo stanziamento di 32 miliardi di euro a favore del settore sanitario in cinque anni. Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza dell'ospedale Ibn Sina di Bobigny, ha reagito in Info 19/20. – (Francia 3)

Il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato sabato 13 gennaio lo stanziamento di 32 miliardi di euro a favore del settore sanitario in cinque anni. Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza dell'ospedale Ibn Sina di Bobigny, ha reagito in Info 19/20.

Come accoglie la promessa di Gabriel Attal Frédéric Lapostolle, medico d'urgenza dell'ospedale Ibn Sina di Bobigny? “È chiaro che non saremo selettivi. Ma dobbiamo capire che con questi importi, qualunque essi siano, c'è gran parte del recupero e (…) la situazione non ha smesso di deteriorarsi.”Commenta, sottolineando che l'ultimo rapporto della famiglia Al-Drees indica la chiusura “6.700 posti letto nel 2022”.

“Metti le cose in chiaro.”

E “L’anello più debole è spesso il pronto soccorso.”Ciò è necessario, spiega Frédéric Lapostolle “In generale, riconsiderare il sistema.” “Se non ci fosse stata una politica proattiva di tale importo per rimettere le cose a posto e riorganizzare, forse avremmo speso i soldi inutilmente”.lui pensa.

Allora dove dovrebbero essere indirizzati innanzitutto i soldi? Non è solo questione di nervi da guerra “Carenza di famiglia”condizionato alla politica di riduzione posti letto ma anche legato alla “Carenza di personale”. “Purtroppo per anni ci siamo resi conto che stavamo mettendo cerotti qua e là, sistemando cose, facendo riparazioni, ma non c’era alcuna riforma globale del sistema sanitario”.analizza Frédéric Lapostolle.

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