Se si raggiungerà un accordo con Israele per consentire il passaggio dei cittadini americani, le autorità egiziane chiederanno di agevolare l’ingresso degli aiuti a Gaza.
Testimoni oculari hanno riferito all’agenzia France-Presse che gli aiuti umanitari arrivati da diverse capitali si sono accumulati domenica nella penisola egiziana del Sinai adiacente alla Striscia di Gaza, che Israele sta bombardando e assediando, senza raggiungere i territori palestinesi.
Da quando lunedì e martedì si sono verificati tre attentati israeliani in meno di 24 ore, al valico palestinese di Rafah, il valico di frontiera con l’Egitto è rimasto chiuso.
Un funzionario americano ha detto sabato all’Agence France-Presse che Egitto e Israele hanno concordato di consentire agli americani di lasciare la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah.
Ma l’Egitto ha posto delle condizioni. Lei “Si rifiuta di lasciare che il centro di frontiera venga designato esclusivamente per l’attraversamento degli stranieri”.Lo hanno riferito fonti di alto rango riportate dai media vicini all’intelligence. “La posizione egiziana è chiara: la condizione (per questi valichi) è facilitare l’ingresso degli aiuti a Gaza”.hanno aggiunto.
Domenica, testimoni hanno riferito che i blocchi di cemento installati dagli egiziani dopo i bombardamenti israeliani per rafforzare il loro confine erano ancora al loro posto, indicando apparentemente che l’attraversamento non era stato pianificato immediatamente.
Spedizioni di aiuti giordani, turchi ed emiratini, oltre ad attrezzature mediche che coprono i bisogni di 300.000 persone nella Striscia di Gaza, sono già arrivate all’aeroporto di Al-Arish, la capitale del Nord Sinai, inviate dall’Organizzazione mondiale della sanità. L’Egitto ha inviato un convoglio di circa 100 camion che trasportavano 1.000 tonnellate di aiuti.
Israele, che controlla gli altri sbocchi di Gaza nel mondo, ha emesso un decreto “posto pieno” Dopo 16 anni di assedio, a 2,4 milioni di persone nei territori palestinesi è stato impedito l’ingresso di forniture alimentari e l’acqua e l’elettricità sono state tagliate.
Aumenta anche la pressione sull’Egitto, che teme che i suoi confini vengano imposti dagli abitanti di Gaza, come avvenne nel 2008, all’inizio del blocco israeliano.
Venerdì il suo esercito ha ordinato a 1,1 milioni di residenti nel nord della Striscia di Gaza di dirigersi verso sud, che confina con l’Egitto.
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