Le Alpi sono state create dalla collisione di due placche tettoniche. Ne è testimonianza la grave deformazione osservata in questi paesaggi montuosi. Tuttavia, abbiamo ancora poca comprensione di come questa deformazione sia collegata a ciò che sta accadendo in profondità. Uno studio recente, basato sull'interpretazione degli “infrasuoni” sismici alpini, fornisce nuove risposte.
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[EN VIDÉO] Un miliardo di anni riassunto in 40 secondi: la tettonica a placche I ricercatori hanno modellato i movimenti delle placche tettoniche negli ultimi miliardi di anni.
È noto che le Alpi sono una catena collisionale, risultante dall'incontro di due placche tettoniche: l'Eurasia e il Mare Adriatico (spesso associato all'Africa). Questo contesto tettonico è stato da tempo evidenziato da tutta una serie di osservazioni. I primi sono quelli legati alla presenza di subduzione sotto le Alpi. Troviamo infatti rocce vulcaniche e metamorfiche tipiche della catena montuosa, il che indica che in cappottocappottoUn piatto affonda sotto l'altro. Ma agli indizi principali si salta subito occhiocchiSono queste le molteplici strutture deformative che osserviamo un po' ovunque nel paesaggio: pieghe, faglie e spinte, che colpiscono in particolar modo le unità sedimentarie che precedentemente si formavano sul fondale oceanico. Dati Sistema di posizionamento globaleSistema di posizionamento globale Oggi è chiaro che i sistemi moderni sono responsabili di questa collisione e della rivolta alpina, che è ancora attuale.
La sfida di fotografare l'interno delle Alpi
Ma cosa sta succedendo esattamente nel profondo? Come si inserisce questo gigantesco incontro tra due placche tettoniche… ConchigliaConchiglia E nel cappotto? Per rispondere a questa domanda, diversi istituti di ricerca francesi hanno lanciato alla fine degli anni ’80 un’importante campagna di imaging sismico con l’obiettivo di ottenere una sezione profonda della struttura delle Alpi. Questo è il programma Ecors-Crop. I dati permettono di osservare un approfondimento MohoMoho Sotto la dorsale si trova la geometria delle grandi faglie e il fatto che la placca europea sta subducendo sotto la placca adriatica. Tuttavia, la qualità dei dati lascia molto spazio all’interpretazione.
Pugno tettonico gigante
Tuttavia, una recente campagna di tomografia sismica (programma AlpArray) ha permesso di acquisire immagini delle strutture profonde delle Alpi con maggiore risoluzione. Questi dati forniscono un modello VelocitàVelocità Subordinare Onde sismicheOnde sismiche Al di sotto della parte occidentale della catena, consentendo in particolare l'imaging tridimensionale della profondità del Moho. Ricordiamo che il Moho rappresenta l'interfaccia tra la base della crosta e il tetto del mantello. Ciò è particolarmente evidente nei dati della tomografia sismica perché questo spostamento è accompagnato da un grande salto nella velocità delle onde sismiche.
Pubblicare un'interpretazione di questi dati Nella rivista Comunicazioni sulla Terra e l'Ambientene dimostra chiaramente la presenza lastralastra Europeo (parte della crosta sprofonda nel mantello). Questa placca sembra essere ricoperta da una porzione del freddo e solido mantello adriatico, che si trova una ventina di chilometri al di sotto della Pianura Padana, in provincia di Torino (Italia). Spinto dalla pressione tettonica sulla placca europea che diventa effettivamente verticale, questo corpo del mantello si comporta come una massa gigante PunchPunch, la cui forza motrice è la rotazione della placca adriatica in senso antiorario. Confronto con la mappa delle deformazioni tettoniche superficiali Focolai del terremotoFocolai del terremoto Subordinare TerremotiTerremoti Rivela inoltre che questo punzone controlla chiaramente la deformazione della placca europea su cui è applicato.
Questo studio mostra che la deformazione osservata nelle Alpi è legata non solo ai processi superficiali associati alla compattazione delle unità sedimentarie, ma anche all'architettura profonda della catena.