Il decennio 2020-2030, che stiamo già osservando e vivendo, è quello in cui l’intelligenza artificiale sta prendendo sempre più il sopravvento sulla vita delle persone: si prevede che il mercato globale dell’intelligenza artificiale possa impattare su circa 75 milioni di posti di lavoro entro il 2025.
Oggi l’AI (Artificial Intelligence) sta già rivestendo un ruolo da protagonista in diversi ambiti della vita umana: dai robot nei ristoranti e negli esercizi commerciali a strumenti come ChatGPT, che tanto ha fatto parlare di sè per la sua applicabilità nel copywriting, nella stesura dei testi e nelle traduzioni. L’intelligenza artificiale, insomma, sta muovendo passi da gigante: si stima che il suo impatto sia già nell’ordine di 4 migliaia di miliardi di dollari circa.
L’AI nei videogiochi
Uno dei campi in cui l’intelligenza artificiale si sta muovendo sempre più velocemente è quello del gaming e dei videogiochi: ExpressVPN sottolinea, infatti, come stiano già proliferando esempi e casi in cui le macchine artificiali hanno sopravanzato le persone all’interno di giochi e competizioni. Dopo essere stato già interessato dal tema del metaverso, il gaming si ritrova oggi al centro di una vera e propria rivoluzione.
Uno degli esempi più chiacchierati anche dall’opinione pubblica risale al 1997, quando il software Deep Blue di IBM diede scacco matto a Garry Kasparov, uno dei primi cinque nomi nella storia del gioco degli scacchi.
Il sopravanzamento dell’essere umano da parte dell’intelligenza artificiale non può che far nascere dei forti e giustificati interrogativi su come, in futuro, l’intelligenza umana potrà riuscire a gestire un’intelligenza artificiale sempre più avanzata, in grado di riparare e rimediare ai suoi stessi errori senza più commetterne in futuro.
Ad esempio, è utile leggere le parole di uno dei massimi esperti del settore, James Barrat, studioso francese che da anni ammonisce sui rischi e sulla massima attenzione da dover porre su ogni passo in avanti che verrà compiuto in questi campi.
Persone o macchine: chi vincerà?
La domanda è capziosa, e la conseguente risposta non è affatto scontata. Se per quanto riguarda i freddi numeri, il calcolo e i ragionamenti complessi l’AI sembra di fatto muoversi molto più velocemente delle persone, tra i diversi vantaggi e svantaggi non si può non tenere conto del fatto che l’intelligenza artificiale non potrà mai dotarsi dello stesso grado di creatività e intuito connaturati agli esseri umani.
Per quanto stiano proliferando in lungo e in largo dei copy accattivanti prodotti dall’intelligenza artificiale, per quanto i video creativi prodotti dall’AI riescano a sorprendere ogni giorno di più per il grado di realtà e precisione, quest’ultima non potrà mai dotarsi dell’intuito e di quel fiuto che è di stampo tipicamente umano. Ci sarà sempre una persona creativa in grado di conquistare il cuore delle persone con la propria fantasia.
Tutto ciò di certo ci può rincuorare, e forse dare una prima risposta: le macchine artificiali non vinceranno la gara con gli esseri umani e non potranno replicarci in tutto e per tutto, ma è bene dotarsi fin da subito di strumenti e mezzi in grado di controbattere la potenza sterminata di questa nuova, grande scoperta del decennio in corso. Tanto potente, tanto utile nelle sue applicazioni più varie, quanto da controllare e limitare per evitare che gli esseri umani possano perderne il controllo, senza riuscire ad apporre i giusti correttivi in tempo.
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